La presenza femminile nel settore imprenditoriale riveste un ruolo fondamentale nel tessuto economico, costituendo una leva cruciale non solo per la crescita e il progresso economico, ma anche per l’evoluzione sociale e civica del Paese. Il contributo delle donne all’imprenditorialità e al mercato del lavoro rappresenta infatti un elemento chiave per promuovere l’innovazione, la diversificazione produttiva e la competitività, oltre a favorire una società più inclusiva ed equa.
Secondo recenti dati Eurostat, nel 2024 il tasso di occupazione nell’Unione Europea (UE) per le persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni è pari al 75,8%. Nonostante i progressi registrati negli ultimi anni, persiste un significativo divario occupazionale di genere: il tasso di occupazione maschile si attesta all’80,8%, mentre quello femminile è del 70,8%, con un gap di 10,0 punti percentuali[1]. In Italia, il tasso di occupazione femminile è tra i più bassi d’Europa, pari al 57,4%, a fronte di oltre il 76,8% per gli uomini, con un divario occupazionale di genere di 19,4 punti percentuali, uno dei più ampi dell’UE.
In tale contesto, il territorio delle province di Chieti e Pescara si caratterizza per un’interessante presenza di imprese femminili nel tessuto produttivo, in analogia con quanto si osserva in altri territori limitrofi, quali Benevento, Avellino, Frosinone e Isernia, delineando una vocazione economico-culturale caratteristica dell’Appennino centro meridionale che evidentemente va oltre le necessità di autoimpiego.
Al 31 dicembre 2024, le imprese femminili registrate presso la Camera di commercio di Chieti-Pescara sono state pari a 20.688 unità, pari al 56,6% delle imprese femminili abruzzesi e al 26% delle imprese registrate totali delle due province.
La provincia di Chieti continua ad essere la prima realtà regionale per numero di imprese femminili con 12.156 imprese registrate (33,2% delle imprese totali), seguita dalla provincia di Teramo (8.786 imprese, il 24,8%), da quella di Pescara (8.708, il 23,8%) e, per ultimo, da quella dell’Aquila (7.172 imprese, il 19,6%).
Nel 2024 il tessuto imprenditoriale femminile continua a contrarsi: si registra un’ulteriore contrazione dell’1,1% dopo quella del 2023 rispetto al 2022 (-2%) e dopo quella del 2022 rispetto al 2021 del 2,1%. Complessivamente, nel triennio, le imprese femminili nelle due province di Chieti e Pescara passano da 21.804 nel 2021 a 20.688 nel 2024.
Anche nel 2024, nelle due province si registra un saldo negativo di imprese femminili, passando da -415 del 2023 a -243 dello scorso anno.
Il saldo negativo è imputabile principalmente alla provincia di Chieti (-226) ed è influenzato dall’aumento delle cessazioni d’impresa[1] (+9,6%), passando da 739 nel 2023 a 810 nel 2024. Al contempo, le iscrizioni aumentano del 7,7%, passando da 542 a 584.
Il tema delle cessazioni è importante soprattutto con riferimento alle imprese femminili, alla luce della loro minore probabilità di sopravvivenza.
Secondo una recente analisi sull’imprenditoria femminile elaborata dal Sole 24 Ore, Unioncamere, Si.Camera e Centro Studi Tagliacarne, emerge che le imprese femminili riscontrano criticità sia nella fase di start-up sia in quella successiva di consolidamento. Dopo i primi 5 anni dall’avvio c’è un differenziale del tasso di sopravvivenza di quasi 5 punti percentuali rispetto alle altre imprese; il gap cresce ulteriormente dopo i primi 5 anni di vita: 73,1% vs 67,5%
Oltre alla diminuzione delle imprese registrate nel 2023 si evidenzia una diminuzione anche delle imprese attive, ossia di quelle imprese che hanno svolto un’effettiva attività produttiva per almeno sei mesi nel corso dell’anno.
Nel 2024, la numerosità delle attive diminuisce dell’1,1% per le due province considerate complessivamente, passando da 18.495 nel 2023 a 18.287 nel 2024 (Chieti -1,7% da 11.145 a 10.955; Pescara -0,2% da 7.350 a 7.332).
L’imprenditoria femminile è un’imprenditoria “micro”. In tutte le aree, le imprese femminili sono maggiormente concentrate nella classe 0-9 addetti rispetto a quanto accade per quelle maschili, le quali, viceversa, presentano concentrazioni più elevate, ma sempre minoritarie, nelle classi della piccola (10-49 addetti) e medio-grande impresa (50 addetti e oltre).
Il fenomeno appare particolarmente accentuato nelle province di Chieti e L’Aquila, dove le micro imprese rappresentano più del 97% del totale.
Considerando l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle imprese registrate, è possibile notare la forte vocazione “rosa” della provincia di Chieti, che si conferma anche nel 2024 in terza provincia per tasso di femminilizzazione, pari al 28,1% (nel 2023: 28,2%), dopo Benevento e Avellino, in cui le imprese femminili arrivano a costituire rispettivamente il 29,6 e 28,8% dei corrispondenti tessuti imprenditoriali.
Nelle prime dieci posizioni si evidenziano anche le province di Frosinone, Viterbo e Grosseto, le uniche dell’Italia centrale, e quattro territori del Mezzogiorno, corrispondenti alle province di Campobasso, Potenza, Enna ed Isernia, tutte con tassi almeno pari al 27,0%. La provincia di Pescara guadagna due posizioni, passando dalla 43esima alla 41esima con un tasso del 23,4%.
I dati confermano anche nel 2024 la tendenza emersa a livello nazionale di una maggiore presenza di imprese femminili nei territori meridionali: a fronte di una media nazionale del 22,3%, nel Meridione le imprese femminili costituiscono il 23,7% rispetto al totale delle imprese registrate nell’area con 478.551 imprese rosa in termini assoluti, laddove nel Nord la corrispondente quota si attesta al 20,6% (542.185); anche nel Centro le imprenditrici rivestono un ruolo piuttosto significativo, rappresentando il 23,4% del totale imprenditoriale della ripartizione (286.380 imprese guidate da donne).
La localizzazione delle imprese femminili evidenzia una marcata concentrazione nell’area metropolitana pescarese, dove Pescara si conferma nettamente al primo posto con 16.075 imprese registrate, seguita da Montesilvano (5.575), Spoltore (1.948), Città Sant’Angelo (1.665) e Penne (1.249). Tra i comuni della provincia di Chieti emergono Chieti (1.276), Vasto (1.159), Lanciano (992) e Ortona (721).
Dalla disaggregazione dei dati per forma giuridica, emerge come le ditte individuali rappresentino la componente numericamente più importante del sistema imprenditoriale. Il 67% delle imprese femminili registrate presso la Camera di commercio di Chieti-Pescara sono costituite infatti come ditte individuali; esse rappresentano il 72,1% delle imprese rosa della provincia di Chieti e il 59,8% di quelle della provincia di Pescara. Con il 67% delle imprese femminili costituite come ditte individuali, questa forma giuridica si conferma la più diffusa anche a livello regionale (65%) e nazionale (60,5%).
Nel 2024 risultano 20.688 imprese femminili registrate: il 29,5% delle imprese è stata costituita come società di capitali, il 9,3% come società di persone e l’1,5% come cooperative, consorzi e altre forme.
Rispetto al 2023 si osserva un aumento delle società di capitali che passano da 2.441 a 2.517 imprese (+2,7%), mentre tutte le altre forme giuridiche diminuiscono. Le società di persone passano da 1.674 a 1.563 imprese (-6,6%), le ditte individuali passano da 14.073 a 13.869 (-1,4%) e le cooperative, consorzi e altre forme diminuiscono da 392 a 345 (-12%).
Nel 2024 a livello territoriale le società di capitali condotte da donne sono cresciute nella provincia di Chieti del +2,2% rispetto all’anno precedente, mentre la crescita avutasi nella provincia di Pescara è stata del +3,1%, al di sopra sia della media regionale (+2,8%) sia di quella nazionale (+2,2%).
Il 67% delle imprese femminili registrate nelle due province di Chieti e Pescara sono costituite in forma di ditta individuale. Il dato è confermato dall’assenza di capitale sociale nel 64,7% dei casi, pari a 13.377 imprese (8.497 imprese a Chieti; 4.880 imprese a Pescara).
Le restanti imprese hanno principalmente un capitale sociale fino a 20 mila euro. Si tratta di 6.028 imprese registrate. Seguono 817 imprese femminili con un capitale tra 20 e 75 mila euro; 348 imprese hanno un capitale fino a 200 mila euro e 82 hanno un capitale fino ad un milione di euro.
Le imprese con un capitale di oltre un milione di euro sono 36, di cui 24 tra 1 e 5 milioni di euro e 12 con oltre 5 milioni di euro.
L’analisi in base all’età dell’imprenditore mostra che nelle province di Chieti e Pescara le imprese femminili guidate da giovani under 35 sono 1.686.
L’incidenza delle imprese femminili giovanili è pari all’8,1%, inferiore sia alla media regionale (8,4%) sia a quella nazionale (10,3%).
Il patrimonio informativo del Sistema camerale consente anche di effettuare un’analisi dei settori economici più rilevanti per l’economia del territorio.
Delle 20.688 imprese femminili registrate presso la Camera di commercio di Chieti-Pescara, la categoria più numerosa si concentra nel settore agricolo, con 5.461 imprese, e nel commercio con 4.474. Seguono per numerosità le imprese impegnate nei servizi turistici con 1.703 imprese, le attività manifatturiere e le costruzioni rispettivamente con 1.297 e 807 imprese.
Osservando la distribuzione del tasso di femminilizzazione – corrispondente alla quota delle imprese femminili sul totale imprese di settore – si può notare come il settore più “rosa” sia quello delle “altre attività di servizi”, dove oltre la metà (59,8%) delle imprese sono guidate da donne (2.141 in valori assoluti).
Alla “sanità e assistenza sociale” fa capo la seconda quota di imprese femminili in ordine di incidenza, pari al 49,5% (250 imprese in termini assoluti). Seguono le imprese agricole pari al 36,3% (5.461 in valori assoluti). I settori più femminili sono, pertanto, quelli più tradizionali e a minore intensità di capitale.
A livello provinciale, è possibile notare una maggiore vocazione agricola di Chieti anche per le imprese femminili.
Su un totale di 15.537 imprese agricole registrate nelle due province di Chieti e Pescara, la quota rosa è di 5.461 imprese, di cui 4.191 nella provincia di Chieti. Questo dato riflette la forte vocazione vitivinicola del territorio, tra i più importanti d’Italia, con 36 mila ettari di superficie vitata e una produzione annua di 3,8 milioni di ettolitri, concentrata nelle zone collinari del teatino.
[1] EUROSTAT, Statistics Explained, https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Employment_-_annual_statistics
[2] Le cancellazioni totali non tengono conto delle cessazioni d’ufficio cioè di quelle imprese che dal 2005 le Camere di Commercio cancellano d’ufficio, nel corso del periodo, dal Registro delle imprese perché non operative da più di tre anni, in applicazione del d.p.r. 247 del 23/07/2004 e successiva circolare n° 3585/C del Ministero delle Attività Produttive.