L’analisi

Chieti e Pescara: tra tradizione e innovazione, in una regione che viaggia verso sostenibilita’ e nuove tecnologie
L’Abruzzo si presenta come una regione in continua evoluzione, in cui la tradizione convive con un crescente slancio verso l’innovazione, la sostenibilità e la tecnologia. Nonostante un tessuto produttivo ancora fortemente radicato in settori tradizionali, le start-up innovative e gli investimenti in ricerca e sviluppo stanno contribuendo a trasformare il panorama economico regionale. Con 123.228 imprese attive al 30 giugno 2024, l’Abruzzo conferma la sua dinamicità, seppur segnando una leggera contrazione rispetto al primo semestre 2023 (-0,9%). La provincia di Chieti si distingue come il fulcro economico regionale, con 38.051 imprese (30,9% del totale), seguita da Pescara con 30.362 imprese (24,6%). Tuttavia, si evidenziano variazioni nelle vocazioni territoriali: Chieti mostra una forte propensione agricola, mentre Pescara è dominata dalle attività commerciali. I settori più rappresentativi rimangono il commercio (24,4%), l’agricoltura (22,2%) e le costruzioni (12,2%), ma emergono segnali di crescita nei comparti delle attività immobiliari (+3%) e delle professioni tecnico-scientifiche (+3%). Parallelamente, calano le attività manifatturiere (-1,7%) e agricole (-1,6%), in linea con una transizione verso modelli produttivi più moderni e sostenibili. La regione si distingue a livello nazionale per una densità di start-up innovative superiore alla media italiana. Con 305 start-up attive, essa registra 59,24 unità ogni 100.000 abitanti nelle aree urbane, superando di gran lunga la media nazionale di 42,28. Pescara guida il territorio con 22,73 start-up per 100.000 abitanti, mentre Chieti si ferma a 13,49. Queste realtà imprenditoriali si concentrano prevalentemente nei settori dei servizi di informazione e comunicazione (113 unità), delle attività scientifiche e tecniche (88) e del manifatturiero (63). Nonostante la loro importanza, la presenza di giovani imprenditori rimane limitata, con una percentuale regionale dell’8,9%, inferiore al 15,9% della media nazionale. L’innovazione, quindi, si conferma un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico regionale. Tra il 2016 e il 2021, il numero di addetti alla ricerca e sviluppo (R&S) in Abruzzo è passato da 3,1 a 3,9 per mille abitanti, un dato in crescita, ma ancora inferiore alla media nazionale (5,6). Sul fronte degli investimenti, la spesa in R&S è aumentata dall’1,15% del PIL regionale nel 2021 rispetto allo 0,97% del 2017, grazie al contributo sia pubblico che privato. Tuttavia, la capacità di collaborazione delle imprese abruzzesi con enti esterni è in calo, passando dal 44,42% nel 2016 al 29,20% nel 2021, in linea con i dati nazionali. Settori ad alta tecnologia come l’aerospazio e la fabbricazione di componenti elettronici rappresentano i punti di forza dell’economia abruzzese. Il comparto aerospaziale vede il 71,6% delle imprese utilizzare tecnologie avanzate, superando il 47,3% della media nazionale. Anche la chimica verde e la fabbrica intelligente mostrano una forte propensione all’innovazione. Nonostante queste eccellenze, la specializzazione produttiva nei settori ad alta tecnologia rimane sotto la media nazionale (3,0% degli occupati contro il 4,0%).
È chiaro che l’Abruzzo dovrà continuare a puntare su politiche di sostegno alla ricerca, all’innovazione e alla sostenibilità per mantenere la competitività e garantire uno sviluppo inclusivo. Per quanto concerne l’adozione dell’Intelligenza Artificiale (IA) nelle attività imprenditoriali, essa sta crescendo rapidamente in Italia, con un aumento del +52% nel 2023 e un valore totale del mercato che ha raggiunto i 760 milioni di euro. Tuttavia, la diffusione dell’IA nelle imprese italiane è ancora in fase iniziale, con sfide legate alla sicurezza dei dati, all’accuratezza delle informazioni e agli impatti sul lavoro. In particolare, in Abruzzo l’adozione dell’IA è più contenuta rispetto alla media nazionale: solo l’11,9% delle imprese abruzzesi utilizza stabilmente strumenti di IA o ha piani per integrarli nei prossimi tre anni. Esse si distinguono per un maggiore interesse nella personalizzazione degli strumenti di IA attraverso attività di ricerca e sviluppo (R&S): il 36,4% delle imprese in Abruzzo considera questa possibilità, contro il 15,7% a livello nazionale. Inoltre, circa il 61,8% ritiene che l’IA possa migliorare attività già esistenti o creare nuove opportunità. L’IA offre numerosi benefici alle aziende, come il miglioramento della produttività, l’ottimizzazione dei processi decisionali e la riduzione dei costi produttivi. Tuttavia, le imprese abruzzesi sono consapevoli anche dei rischi, in particolare legati alla sicurezza informatica, alla privacy e alla possibile riduzione delle relazioni umane all’interno delle aziende. Per quanto riguarda l’impatto sul lavoro, vi è una vera e propria divisione: alcune imprese prevedono una riduzione dell’occupazione a causa dell’automazione, mentre altre vedono opportunità di crescita professionale grazie a nuove competenze richieste dall’IA. Altro argomento, altra statistica. La Smart Specialisation Strategy (S3) è una strategia europea che mira a valorizzare le specializzazioni regionali per promuovere innovazione e competitività. Essa punta a superare il concetto di settore, favorendo approcci di filiera che ottimizzano le risorse e competenze regionali. In Abruzzo la filiera agroalimentare è la più rilevante, con oltre il 50% delle imprese specializzate, seguita da energia, ambiente, e sanità. Le imprese abruzzesi sono per lo più piccole, con una significativa presenza nelle tecnologie e nella sostenibilità.
Nel settore degli investimenti, i principali focus sono la ricerca e sviluppo (R&S), la digitalizzazione, il capitale umano, l’internazionalizzazione, e la responsabilità sociale e ambientale. Le filiere più attive in R&S includono Fabbrica Intelligente, Chimica Verde e Aerospazio, con l’Abruzzo che supera la media nazionale in investimenti per digitalizzazione e tecnologie avanzate. Inoltre, le filiere legate alla sostenibilità, come la Fabbrica Intelligente e la Chimica Verde, sono molto attive negli investimenti in responsabilità ambientale. Le imprese della regione si distinguono per il loro impegno in diversificazione, con settori come le Comunità intelligenti e il Design che registrano percentuali superiori alla media nazionale. Inoltre, l’Abruzzo mostra un forte impegno nell’adozione di tecnologie avanzate e nella transizione ecologica e digitale, con particolare attenzione al patrimonio culturale, alle comunità intelligenti e alle tecnologie per gli ambienti di vita. La sostenibilità emerge come una priorità, con molte attività che adottano pratiche responsabili sia socialmente che ambientalmente.
Terminiamo quindi con l’analisi dei settori high-tech e medium high-tech. Nelle province di Chieti e Pescara, la Fabbricazione di componenti elettronici e schede elettroniche ha registrato una crescita significativa, con un aumento del numero di addetti in entrambe le province (Chieti +8% e Pescara con un aumento da 44 a 124 addetti). La provincia di Chieti ha una dimensione media delle unità locali superiore alla media nazionale, con 46,37 addetti per unità nel settore dei componenti elettronici, un dato ben oltre la media nazionale di 17,25 addetti. Pescara ha visto anche una forte espansione di tale settore, con 124 addetti, triplicando il numero dal 2015. Nel settore farmaceutico, Pescara emerge come un polo di produzione significativa, sebbene il numero di unità locali (5) sia inferiore rispetto ad altri settori. Nonostante ciò, il valore aggiunto per addetto nel settore della Fabbricazione di medicinali e preparati farmaceutici è superiore alla media nazionale, con 183.550 euro per addetto rispetto ai 161.430 euro nazionali. Nel comparto medium high tech, che include settori come la fabbricazione di veicoli e macchinari, Chieti si distingue per la fabbricazione di autoveicoli con 6.074 addetti, il che rappresenta una percentuale significativamente più alta rispetto alla media nazionale. Nonostante una lieve decrescita del settore (-3% dal 2015), la provincia resta un punto focale per la produzione automobilistica. In Pescara, invece, il settore con maggiore crescita è la fabbricazione di macchinari per impieghi generali, che ha registrato un aumento del 51,7% dal 2015.
L’ICT si conferma un importante motore di trasformazione tecnologica. In entrambe le province, i settori elaborazione dati, hosting e telecomunicazioni sono in crescita, con Chieti che ha visto una crescita del 32% dal 2015 nel settore dell’elaborazione dati, dove si contano 860 addetti. Pescara ha registrato anche una solida crescita, con il numero di addetti salito a 409 unità (+11,2% dal 2015). Inoltre, Chieti si distingue per il servizio di elaborazione dei dati, con un valore aggiunto per addetto di 30,03 mila euro, mentre Pescara spicca nel servizio di telecomunicazioni, con un valore aggiunto per addetto di 362,96 mila euro. Chieti mostra un’alta specializzazione nel settore della fabbricazione di prodotti elettronici con un indice di specializzazione pari a 229,66, indicando una marcata concentrazione di queste attività rispetto alla media nazionale. Inoltre, il settore automotive a Chieti ha un indice di specializzazione che supera di molto la media nazionale (1.486,76), evidenziando una forte concentrazione industriale. Pescara, d’altro canto, presenta una specializzazione più marcata nel settore delle telecomunicazioni fisse, con un indice di 139,59. In conclusione, Chieti emerge come il cuore economico della regione, con un’industria che spazia dalla produzione elettronica all’automotive, mostrando una solida crescita nel settore high-tech. Pescara, d’altra parte, si distingue per una forte propensione al commercio e per l’espansione di settori come le telecomunicazioni e la fabbricazione di macchinari, diventando così un polo dinamico per le attività commerciali e la crescita tecnologica. Entrambe le province si stanno adattando alle nuove sfide economiche, con una crescente attenzione alla sostenibilità, all’innovazione e all’adozione delle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale. Tuttavia, il cammino è ancora in corso, e sebbene ci siano segnali di forte crescita e resilienza, l’Abruzzo dovrà affrontare la sfida di accelerare l’adozione di tecnologie avanzate e favorire la formazione di una nuova generazione di imprenditori in grado di guidare l’innovazione in modo più incisivo. Il futuro della regione dipende dalla capacità di integrare tradizione e tecnologia, puntando su ricerca, sviluppo e politiche di sostenibilità che possano garantire una crescita equilibrata e duratura.

Maria Loreta Pagliaricci
Segretario generale facente funzioni e dirigente Area Regolazione del Mercato e della Camera di commercio Chieti Pescara
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