Dopo la recente pubblicazione dei dati Istat concernenti il commercio con l’estero riferiti al quarto trimestre 2023, l’analisi delle informazioni sui dati delle esportazioni rilevate nel corso dell’intero anno 2023, permette di evidenziare, in controtendenza rispetto alla stazionarietà registrata a livello nazionale rispetto all’anno precedente (dopo il + 20% del 2022 sul 2021), una più decisa crescita di quello regionale (+14%). Come pure il valore dell’export di Pescara, che dopo il + 3% registrato nel 2022 rispetto al 2021, continua ad aumentare ancora rispetto al 2022, passando da quasi 558,7 a circa 635,2 milioni di euro, traducendosi in termini percentuali in una variazione del + 14% identica al dato regionale; il suo peso sul totale regionale è del 6,3%. Si riscontra positivo l’andamento dell’export anche di Chieti che, dopo il -8% registrato nel 2022 rispetto al 2021, mostra ancora segni di recupero già manifestati nel primo semestre rispetto allo stesso semestre del 2022, passando da quasi 5.208,4 milioni a circa 5.846,0 milioni di euro, che in termini percentuali corrisponde ad una variazione del +12%; il suo peso sul totale regionale si fissa al 58%, quasi un punto percentuale in meno nel confronto con il 2022. Insieme le due province con più di 6.481,2 milioni di euro registrano un incremento del 12% rispetto al 2022. Analizzando nel dettaglio l’interscambio commerciale il confronto tra i flussi import export dell’intero anno 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, si evidenzia, a livello regionale (con importazioni pressoché stazionarie ed esportazioni in crescita del 14%) un saldo positivo di più di 4.463,1 milioni di euro, in netta ascesa rispetto al saldo rilevato nel 2022 attestatosi sui 3.310,3 milioni di euro.
Per la provincia di Chieti (con importazioni in diminuzione nell’ordine del 14% ed esportazioni in aumento del 12%), la bilancia commerciale continua a presentare un avanzo (3.599,6 Mio eur), ancora molto in progresso rispetto al saldo positivo registrato nello stesso periodo del 2022 (circa 2.588,0 Mio eur).
Mentre per la provincia di Pescara (con importazioni fortemente in crescita nell’ordine del 60% ed esportazioni pure in aumento del 14%) il disavanzo continua a risultare di segno ancor più negativo (quasi 540,2 Milioni di euro), rispetto al saldo registrato nel 2022 (poco meno di 173,7 Mio eur).
Con specifico riferimento al grado di apertura commerciale e di conseguenza alla direzione della destinazione delle merci vendute ai principali paesi di sbocco, si rileva come nel corso del 2023 siano state dirette in Europa (area euro 12) il 51% delle esportazioni della provincia di Chieti (erano il 54% nel 2022) con un aumento del 6% nei valori monetari, il 30% quelle di Pescara (erano il 34% nel 2022) con un andamento stazionario, l’11% verso altri paesi europei UE in provincia di Chieti (erano il 9% nel 2022) con una crescita del 28% del valore delle vendite, il 9% quelle di Pescara (erano l’8% nel 2022) con aumento del 32%; il 7% rappresenta la quota di mercato verso il Regno Unito in provincia di Chieti (-7% in termini monetari), il 4% in provincia di Pescara (+9% degli introiti); lo 0,6% dell’export di Chieti è diretto in Africa (era il 3% nel 2022) con una variazione del -80%, l’1,2% quello di Pescara (era il 5% nel 2022) con un -71% del valore delle esportazioni; il 9% delle esportazioni di Chieti sono state indirizzate verso l’area “nafta” (Stati Uniti Canada e Messico) con un incremento del 31% rispetto al 2022, mentre quelle di Pescara risultano il 15% con un incremento di ben il 75%; lo 0,5% delle esportazioni di Chieti va in Cina (con una variazione del 24%), mentre quelle di Pescara si attestano al 3,2% (+14%); infine scendono allo 0,2% delle esportazioni di Chieti che vanno in India (con una variazione del -92%), mentre quelle di Pescara calano allo 0,5% (-94%). Da segnalare infine il perdurare della forte contrazione, per effetto del conflitto, delle esportazioni verso l’Ucraina, misurando, sebbene se con un peso complessivo marginale solo di circa lo 0,6% a Pescara e dello 0,1% a Chieti, valori in decrescita, attestandosi rispettivamente al -15% ed al -37%; mentre con riguardo alle esportazioni verso la Federazione Russa si conferma la ripresa già evidenziata nel primo semestre (quellle di Chieti con peso dello 0,7% con + 6%, e quelle di Pescara che rappresentano l’ 1,8% con +14%). A livello di macrosettori a mettere in risalto la predominante vocazione nelle esportazioni resta sempre l’attività manifatturiera (con un peso del 97,5% per l’Abruzzo, del 93,2% per Pescara e del 98,8% per Chieti).
Soffermandosi nel dettaglio ad analizzare la dinamica della composizione dell’export per singoli settori si osservano, nel corso del 2023 rispetto all’anno precedente, variazioni non più solo negative nel comparto dei mezzi di trasporto a conferma del trend già rilevato nel primo semestre: in Abruzzo (con un peso del 38% rispetto a tutte le esportazioni in regione) è addirittura del +22%; a Pescara rappresentando il 3,0% delle esportazioni complessive risulta ancora negativa a – 16% ed a Chieti dove pesa per ben il 59,2% si registra un segno positivo del 21%.
Nell’export dei prodotti agricoli si sono riscontrati aumenti in termini percentuali in Abruzzo con +9% e a Pescara con +26%, in lieve flessione a Chieti con -2%; nelle industrie alimentari, bevande e tabacco si nota una crescita a livello regionale con un +8%, ed a Chieti con +4% mentre una flessione a Pescara con -3%; nella Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi si sono rilevati aumenti generalizzati sia in Abruzzo (+ 5%) che a Chieti (+18%) che a Pescara (+4%); nella Fabbricazione di mobili, altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature in crescita in Abruzzo (+ 14%), a Chieti (+24%) stazionaria a Pescara; positivi i dati per le industrie tessili con un aumento del 21% in Abruzzo, e addirittura del +101% a Pescara, ma una diminuzione dell’8% a Chieti; variazioni sensibilmente positive anche per il comparto Industria del legno, della carta, editoria a Pescara (+121%) ed a Chieti (+11%), ma in flessione in regione (-8%); valori non tutti positivi nella Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici (+24% in regione e +40% a Pescara ma -25% a Chieti); da registrare disomogenee anche le variazioni dell’export concernente il settore delle Attività metallurgiche e fabbricazione di prodotti in metallo (-10% in Abruzzo, -16%, a Chieti, mentre +13% a Pescara).
Qualche segnale non uniforme, infine anche dal comparto “Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, fabbricazione di apparecchiature elettriche” (+ 4% in Abruzzo, +5%, a Chieti, ma ancora con un segno negativo pari a -14% a Pescara).