L’intero sistema turistico abruzzese, al 31 dicembre 2024, è costituito da 19.185 unità locali attive (erano 18.956 nel 2023) pari al 12,5% di tutto il sistema imprenditoriale regionale (153.710 unità), che occupano 71.005 addetti (il 16,1% dei 440.983 addetti complessivamente rilevati).
L’incidenza della filiera turistica sull’economia locale risulta analoga a quella media registrata a livello nazionale. Nella provincia di Chieti risultano 5.154 unità locali attive (erano 4.919 nel 2023), con un peso pari all’11% sull’intero comparto economico provinciale e con 20.268 addetti (erano 17.954 nel 2023), il 14,7% di tutti gli addetti complessivamente occupati). Nella provincia di Pescara si rilevano 4.535 unità locali attive (erano 4.380 nel 2023), che rappresentano il 12% di tutte le unità locali della provincia, con 17.432 addetti (erano 15.657 l’anno precedente), il 17% di tutti gli addetti complessivamente occupati.
Dalla rilevazione annuale della capacità delle strutture ricettive che rileva le principali informazioni di carattere strutturale degli esercizi ricettivi nel 2024 l’Abruzzo risulta disporre di 4.359 strutture ricettive (erano 3.687 nel 2023), di cui 775 alberghi (erano 774 nel 2023), che consentono di offrire complessivamente 123.408 mila posti letto (di cui 50.488 in strutture alberghiere).
In provincia di Chieti aumentano a 1.157 le strutture ricettive (erano 1.027 nel 2023), di cui 136 alberghi, con un totale di 28.433 posti letto (erano 27.521 nel 2023); il 64% delle strutture alberghiere è a 3 stelle (in Abruzzo è del 56% e in Italia del 46%), il 17% a 4 stelle, l’11% a due stelle, il 7% a 2 stelle e l’1% a 5 stelle.
In provincia di Pescara risultano 712 le strutture ricettive (erano 634 nel 2023), di cui 88 alberghi, con un totale di 13.741 posti letto; il 59% delle strutture alberghiere è a 3 stelle, il 23% a 4 stelle, l’8% a una stella, il 4% a 2 stelle il 5% residenze e l’1% a 5 stelle.
I fondamentali esiti della rilevazione riguardano il movimento clienti (arrivi e presenze) secondo le seguenti modalità di classificazione: specie, tipo e categoria degli esercizi, ambito territoriale di riferimento (regione, provincia, circoscrizione turistica); mese di rilevazione; paese di residenza estera; regione italiana di residenza; tipologia di località; capacità ricettiva e copertura del movimento. L’aspetto di maggior interesse di tali risultati risiede proprio nella possibilità di articolare il movimento dei clienti secondo tutte le possibili combinazioni delle variabili considerate, in modo da consentire un’analisi approfondita delle relazioni che intercorrono tra queste. Posto il valore 100 nel 2017 il trend degli arrivi e delle presenze risulta stazionario nel 2018 e 2019 per registrare un netto calo nel 2020 e una decisa ripresa dal 2021 al 2024, sebbene a Chieti nel 2024 si rileva una flessione di turismo interno sia di arrivi che di presenze e nelle presenze di turismo estero.
Le statistiche mensili sul movimento dei clienti nel complesso degli esercizi ricettivi vengono elaborate regolarmente dall’Istat già dagli anni 50 e rappresentano la principale fonte di informazione sul turismo interno disponibile in Italia.
Nel confronto tra il 2024 ed il 2023 si rileva come, dopo la contrazione sofferta in tutta la movimentazione turistica durante il periodo pandemico, le variazioni positive degli arrivi continuino a Pescara sia sul versante interno che estero mentre a Chieti il dato continua a rimanere positivo solo con riguardo agli stranieri; dal lato presenze mentre a Pescara continua il trend positivo si segnala un dato in flessione a Chieti sia di turismo interno che estero.
Nel 2024 il tasso di utilizzo dell’offerta ricettiva alberghiera a livello provinciale è stato diverso a Chieti rispetto a quello di Pescara: il grado di utilizzazione lorda[1] delle strutture alberghiere a Chieti è aumentato al 23,8% (era al 21,8% nel 2023) sebbene distante dal 34,1% registrato a livello nazionale ed anche dal 24,7% rilevato nella regione, mentre il dato della provincia di Pescara è stato assai più vicino al dato nazionale e precisamente del 32,9%.Tutti i valori sono stati comunque tutti molto più alti di quelli registrati nel periodo pandemico 2020 (11% a Chieti, 17% a Pescara, 14% in Abruzzo e 15% a livello nazionale).
[1] Il grado di utilizzazione lorda si misura come tasso di occupazione dividendo il numero delle presenze per il totale dei posti letto disponibili per i 365 giorni che compongono l’anno