InTernazionalizzazione

Visioni… tra arte, tradizione e tecnologia al Padiglione Italia – Expo 2025 Osaka

“L’anima di una terra, non sempre la si scorge da uno stesso punto di vista”.

Dal 15 al 21 giugno 2025, il Padiglione Abruzzo è stato protagonista all’Expo di Osaka all’interno del Padiglione Italia, con una mostra temporanea firmata da Laura Crognale e Dante Antonucci. Un progetto immersivo che ha proposto una rilettura contemporanea del territorio abruzzese, giocando con prospettive, illusioni ottiche e narrazione visiva per raccontare l’identità profonda di una regione ricca di storia, artigianato e cultura. L’installazione ha saputo fondere tradizione e tecnologia, offrendo ai visitatori un’esperienza multisensoriale capace di sorprendere e coinvolgere.

Per narrare l’Abruzzo, abbiamo immaginato un racconto che possa comprendere la molteplicità   dei punti di vista e come nel Rinascimento italiano, la visione diventa un elemento di narrativa fondamentale. Paesaggi di quotidiana bellezza vengono raccontati attraverso proiezioni di forte impatto e teatralità, immaginando un osservatore sospeso tra le facciate dei borghi eterni del territorio abruzzese.

Le scene della vita quotidiane si intrecciano ai valori di una terra incantata che, come se fossimo nello sguardo di Escher, diventano ricche di effetti ottici, paesaggi illusionistici e prospettive invertite. Il punto di vista diventa un elemento fondamentale per interpretare la cultura di un luogo, così come la bellezza della percezione nasce dall’insolita relazione tra le cose. Narrativa di proporzioni a contrasto, grande-piccolo, lento-veloce, eterno-ciclico, in un costante ritmo che trattiene la singolare alternanza di culture lontane attraverso le forme della tradizione che vengono scomposte e ricomposte in una partitura inedita tra tridimensionalità e ologrammi mescolate a visioni reali che raccontano la lunga storia della manualità abruzzese tramandata nell’artigianato e nelle arti della cultura popolare.

Queste immagini documentano i momenti salienti di una mostra che ha saputo restituire l’anima di una terra attraverso un linguaggio visivo innovativo e coinvolgente. Un racconto per immagini che rimane, anche a evento concluso, come testimonianza di un Abruzzo che guarda al futuro senza perdere il legame con le sue radici.

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