Il tema dell’attrazione degli investimenti esteri è ritenuto prioritario dal Governo italiano per lo sviluppo e l’evoluzione industriale del nostro Paese e la Conferenza promossa dalla Conferenza delle Regioni “Selecting Italy” che si è svolta a Trieste dall’8 al 9 aprile è stata l’occasione per un confronto diretto sulle competenze innovative richieste dalle imprese che intendono investire in Italia.
La Regione Abruzzo ha da tempo raccolto l’invito della Conferenza delle Regioni ad alimentare e contribuire ai progetti avviati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e dal Ministero degli Affari Esteri ed ha individuato come partner Agenzia di Sviluppo, l’Azienda speciale della Camera di Commercio Chieti Pescara con alta specializzazione in materia di internazionalizzazione.
Se da un lato a Trieste il Ministro Adolfo Urso (MIMIT) ed il Ministro Giancarlo Giorgetti (MEF) hanno ribadito l’impegno del Governo alla razionalizzazione degli incentivi a supporto di nuovi progetti sul territorio, l’evento è stato utile per capire quanto le Regioni stanno facendo per soddisfare le aspettative delle imprese estere che guardano all’Italia come luogo per la realizzazione di investimenti produttivi. Le testimonianze sono arrivate direttamente dai referenti di diverse multinazionali già presenti in Italia ma anche da importanti esponenti italiani che vivono all’estero come Mariangela Zappìa, Ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti d’America e Gianluigi Benedetti, Ambasciatore d’Italia in Giappone, oltre a Mario Pozza, Presidente di Assocamerestero e Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia ad EXPO 2025 OSAKA. Le imprese estere che oggi investono in Italia puntano principalmente su manifattura avanzata, aerospazio, scienze della vita e sostenibilità climatico-energetica. Per questo motivo ritengono prioritario l’avvio di uno scouting per individuare risorse umane di alto livello che spesso, paradossalmente, hanno raggiunto un elevato grado di specializzazione in Italia ma hanno lasciato il Paese per lavorare altrove.
Molto si sta già facendo per limitare la fuga dei cervelli e per incentivare il ritorno di chi ha deciso di lasciare l’Italia: interventi regionali per lo sviluppo di incubatori di start-up, istituzione di zone franche per la ricerca, bandi per sostenere idee innovative. Va sicuramente in questa direzione la Legge n. 58/2019 recante misure urgenti di crescita economica, ma un esempio virtuoso arriva dall’Emilia Romagna, che nel 2023 ha approvato una legge regionale, finanziata con 115 milioni di euro, per attrarre e trattenere giovani talenti, utile anche a soddisfare la richiesta di menti brillanti che arriva dalla Data Valley, l’hub europeo dei Big data nato grazie alle Reti dei Tecnopoli, dell’Alta Tecnologia e dell’Alta Formazione.
Da Trieste il messaggio è chiaro: valorizzare i territori esaltandone le professionalità per rendere più attrattivo il nostro Paese.