È ormai un dato di fatto che le imprese femminili stiano prendendo sempre più piede nel nostro Paese: basti pensare che, al 31 dicembre 2024, più del 22% del tessuto produttivo italiano risultava essere composto da imprese rosa. Tra i dati e le caratteristiche principali e più interessanti da poter analizzare e messi insieme da Unioncamere, si menzionano senz’altro l’alta densità di imprese femminili nel Mezzogiorno, la preferenza verso una piccola struttura organizzativa e una leadership tendenzialmente più “giovane”, considerando il fatto che quasi l’11% delle aziende femminili è guidato da imprenditrici under 35 contro meno dell’8% delle attività non femminili.
Ma quando un’impresa può dirsi “femminile”? A rispondere a questa domanda ci hanno pensato Unioncamere e Infocamere che – tramite un algoritmo basato sulle informazioni contenute nel Registro delle Imprese – definiscono le imprese femminili. Ad esempio, può chiaramente affermarsi come impresa femminile una ditta individuale quando la titolare è donna oppure quando oltre il 50% dei soci è composto da donne se si tratta di società di persone e cooperative o, ancora, quando la partecipazione di genere femminile nelle società di capitali risulta complessivamente superiore al 50% facendo una media tra le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite.
Ed è proprio al fine di sostenere tali strutture organizzative che Unioncamere, in sinergia con l’intero sistema delle Camere di commercio, supporta attivamente l’imprenditoria femminile attraverso programmi e iniziative rivolte non solo a favorire la creazione e lo sviluppo delle imprese trainate da donne, ma anche a ridurre il divario di genere e a sostenere l’innovazione e la crescita economica inclusiva.
Tra gli strumenti attivi di supporto non può non menzionarsi il recentissimo Piano Nazionale di Imprenditoria Femminile, ossia il programma nazionale di sostegno che punta a diffondere la cultura imprenditoriale tra le donne e ad aumentarne la presenza nel mondo del lavoro e dell’impresa tramite le diversi linee di attività, soprattutto negli ambiti scientifici e tecnologici, gestito da Invitalia, per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e di cui Unioncamere è partner. Tra le diverse linee di attività ve ne sono alcune dedicate al finanziamento della formazione, al fine di garantire l’upskilling e il reskilling digitali e l’empowerment delle imprenditrici, altre che mirano allo sviluppo dell’orientamento nonché al supporto informativo per le attività produttive femminili e, ancora, linee di attività specifiche per l’individuazione dei principali fabbisogni delle imprese a prevalente o totale conduzione femminile.
Sebbene i contesti economici e sociali dell’ultimo periodo stiano diventando gradualmente più sfidanti, conoscere un incentivo in particolare o una strategia di sviluppo – anche con l’aiuto delle istituzioni – può fare la differenza, ed è per questo motivo che si invita l’utenza a monitorare costantemente il sito istituzionale della Camera di Commercio Chieti-Pescara e la piattaforma Servizio Nuove Imprese per cogliere al volo tutte le principali opportunità che il sistema offre per la crescita della propria impresa.