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L’IA secondo FATER: che l’hackathon abbia inizio

Quali sono le principali sfide che vede nell’applicazione dell’IA e del machine learning, e come la sua azienda le affronta per ottenere un vantaggio competitivo?

Le principali sfide affrontate nell’applicazione dell’IA e del machine learning sono secondo me suddivisibili in due categorie: tecnologiche e umane. Dal punto di vista tecnologico, uno dei problemi più critici è la qualità dei dati, che è spesso più significativa della quantità. Senza una robusta governance dei dati, i team, anche quelli altamente qualificati, possono incontrare difficoltà nel progresso dei loro progetti. È necessaria una significativa pulizia e preparazione dei dati per garantire che gli algoritmi possano generare risultati accurati ed affidabili. Anche l’infrastruttura è fondamentale: deve essere in grado di supportare non solo lo sviluppo, ma anche l’implementazione e l’integrazione su larga scala di soluzioni IA. Dal punto di vista umano, una delle maggiori sfide è garantire che l’intera organizzazione comprenda i fondamenti dell’IA. La formazione è cruciale per evitare errori strategici e assicurare che l’intera azienda sia capace di lavorare in sinergia intorno a questi progetti. Inoltre, l’eliminazione dei silos organizzativi è vitale per promuovere la collaborazione interdisciplinare, necessaria per il successo dei progetti IA . In Fater adottiamo un approccio sperimentale e incrementale, avviando piccoli progetti pilota che permettono di imparare rapidamente e adattarsi rapidamente agli errori. Questo metodo diminuisce i rischi e aumenta la fiducia nei progetti, consentendo una maggiore integrazione dell’IA nei processi aziendali. Inoltre, investiamo in maniera consistente nella formazione del personale, migliorando le capacità complessive e assicurando che la tecnologia dell’IA venga adottata e utilizzata efficacemente in tutta l’organizzazione. Queste iniziative permettono di mantenere un vantaggio competitivo, stimolando innovazione e agilità operativa.

Come vede l’evoluzione del ruolo dell’intelligenza artificiale nella personalizzazione dell’esperienza cliente e nella fidelizzazione? Ci sono esempi concreti di progetti innovativi che la vostra azienda ha lanciato in questo campo?

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando la personalizzazione dell’esperienza cliente e la fidelizzazione, offrendo la possibilità di costruire interazioni mirate e coinvolgenti. Per esempio, attraverso la segmentazione dettagliata dei clienti, i modelli di AI possono analizzare dati di comportamento e preferenze del consumatore, consentendo alle aziende di costruire contenuti e offerte su misura, che aumentano l’engagement e la soddisfazione del cliente. Per la fidelizzazione dei clienti, l’analisi predittiva dell’IA, attraverso modelli di propensity e churn, permette di individuare segnali deboli di disaffezione, consentendo interventi proattivi con offerte personalizzate o campagne mirate. Un altro potenziale utilizzo dell’IA nella relazione con il cliente è legato ai recenti sviluppi dell’AI generativa. È possibile, infatti, creare assistenti virtuali che possono interagire con i clienti in tempo reale, migliorando il supporto cliente, offrendo assistenza rapida e personalizzata, riducendo i tempi di attesa e migliorando l’esperienza di relazione. In azienda abbiamo avviato o stiamo per avviare progetti su questi fronti.

Quanto conta, per voi, l’aspetto etico nell’utilizzo di modelli di intelligenza artificiale nel marketing?

Personalmente, ritengo che l’aspetto etico nell’utilizzo di modelli di intelligenza artificiale nel marketing sia di fondamentale importanza. Credo che sia cruciale operare con trasparenza per mantenere la fiducia dei clienti, spiegando chiaramente come vengono utilizzati i loro dati. Considero il rispetto della privacy essenziale, e sono orgoglioso della rigorosa attenzione che la nostra azienda dedica a proteggere i dati e a conformarsi alle normative. In sintesi, penso che un approccio etico e attento alla privacy sia fondamentale per costruire relazioni fidate e sostenibili con i nostri clienti.

In che modo l’azienda coinvolge i giovani talenti e le università nei propri progetti di innovazione? Quali competenze ritiene siano più importanti per uno studente che aspira a entrare nel mondo Fater?

Fater coinvolge attivamente i giovani talenti e le università nei propri progetti di innovazione attraverso diverse iniziative sia individuali come per esempio le opportunità di internship, che di gruppo attraverso eventi come il FaterLabExperience o il Fater Award. Le internship sono progettate come un’opportunità per i giovani per essere coinvolti attivamente sui progetti più innovativi che abbiamo in azienda, affiancati da tutor con esperienza e permettendo loro di lavorare su progetti reali e sviluppare sia hard che soft skills. Per quanto riguarda le competenze richieste, Fater valorizza particolarmente la capacità di lavorare in team, la creatività, la conoscenza delle tecnologie emergenti e la capacità di risolvere problemi complessi. Gli studenti che partecipano ai nostri programmi hanno l’opportunità di sviluppare queste competenze lavorando su progetti innovativi e di acquisire un’esperienza pratica che li prepara al meglio per il loro ingresso nel mondo del lavoro.

 

Maura Di Marco

Mi chiamavano la bambina dei "perché". Molto curiosa ed attenta ad ogni sfumatura, cerco sempre di andare a fondo delle cose. Solo così mi sento in un "imperfetto" equilibrio con il mondo e la cosa mi piace tanto.