“Quando Jarno Trulli mi ha chiamato nel suo team gli ho detto, – ma sei sicuro? – E lui: – Io non ho preso una donna, ho preso un pilota che ha avuto una stagione buona”. Di Michela Cerruti, pilota automobilistica in occasione dell’ingaggio per la Formula E 2014-2015.
L’utilizzo della citazione di Cerruti nei confronti di Trulli, pilota pescarese di Formula 1 dal 1997 al 2011, non è un caso perché, come per Jarno, siamo ancora in Abruzzo, ma questa volta parleremo di una ragazza, una pilota di appena 16 anni, che pian piano sta emergendo dal fumo degli pneumatici che ogni giorno bruciano l’asfalto del mondo delle gare automobilistiche: Francesca Remigio.
– Francesca, raccontaci di come è nata questa tua passione e del percorso che hai dovuto fare per arrivare a questo punto.
La mia passione per il mondo dei motori è iniziata quando avevo 7 anni. Ogni fine settimana mio padre mi portava in un parco giochi dove c’era una piccola pista con delle mini auto di Formula Uno per bambini.
Mi divertivo moltissimo e chiedevo sempre di tornarci. Notando il mio entusiasmo papà mi ha portato in un kartodromo per provare un vero kart. Mi è piaciuto molto e ho dimostrato subito una certa attitudine a questo sport. Così, a 9 anni, mi ha comprato il mio primo kart 60cc da competizione, con il quale ho iniziato a fare le mie prime esperienze sui vari circuiti, ponendo le basi per il mio futuro nel karting.
A 13 anni sono passata alla categoria superiore, con un kart 125cc monomarca senior, e ho continuato ad allenarmi con costanza ogni weekend. Oggi mi alleno con il Kart 125 kz a 6 marce. Grazie al supporto di mio padre e del mio team, “Esperienze in Pista”, dall’anno scorso mi sto allenando con la Formula 4 e con una auto da Gran Turismo, la Seat Ibiza Cup.
Quest’anno sto partecipando al campionato nazionale Aci Sport Formula Challenge a bordo di un kart cross motorizzato Suzuki 600 140cv e continuo ad allenarmi con una Formula BMW motorizzata k1200r da oltre 180cv e 450kg di peso. Nel 2023 ho conseguito le licenze gara per il karting e nel 2024 ho conseguito la più complessa licenza per condurre le Formula fino a 1600cc. Il percorso per arrivare dove sono ora è stato impegnativo e richiede ancora molto lavoro. Mi alleno costantemente, consapevole che ho ancora molto da imparare per migliorare ulteriormente.
Il mondo dei motori, è risaputo, si pensa sia prerogativa solo del mondo maschile. Tu cosa pensi?
È vero, c’è ancora l’idea diffusa che il mondo dei motori sia riservato principalmente agli uomini. Anche io, nel corso della mia carriera, ho riscontrato atti di discriminazione. Tuttavia non mi sono mai lasciata abbattere da queste esperienze. Credo fermamente che questa sia solo una percezione stereotipata: le donne possono amare questo sport e dimostrare abilità e talento al pari degli uomini. La passione per i motori non conosce genere, e penso che sia importante sfidare questi pregiudizi e dimostrare che anche il mondo femminile può eccellere in questo campo.
Quali sono le difficoltà più comuni per chi decide di scegliere questo percorso?
Una delle principali difficoltà per chi decide di intraprendere una carriera nelle corse automobilistiche è certamente il costo elevato. Questo sport richiede investimenti significativi non solo per l’acquisto e la manutenzione dei veicoli, ma anche per le attrezzature, i trasporti, le iscrizioni alle gare e, a volte, per le spese di viaggio e alloggio. E’ fondamentale procurarsi sponsor solidi, di cui sono sempre alla ricerca, che possano credere in te e nel tuo percorso. Oltre agli aspetti economici ci sono anche altre sfide da affrontare, come la necessità di una preparazione fisica e mentale costante, per non parlare dell’intensità delle competizioni. Tuttavia, nonostante queste difficoltà, la passione per il motorsport e la determinazione possono superare questi ostacoli. Credo che chiunque voglia dedicarsi a questo mondo debba essere pronto a fare sacrifici e a lavorare duramente, ma se la passione è genuina, ne vale sicuramente la pena.
Sei una ragazza di 16 anni e, da quello che si può vedere, sei molto attiva dal punto di vista sportivo ed agonistico e questo ti sta portando ottimi risultati. Riesci a conciliare la tua passione con lo studio?
Sì, riesco bene a conciliare studio e sport. Per me non è mai stato un problema, perché ho imparato a gestire il mio tempo in modo efficace. Frequento il liceo classico, il che richiede un impegno notevole, ma mi organizzo in anticipo con i compiti e studio con costanza, riuscendo così a ottenere buoni risultati anche a scuola. Penso che sia importante non solo eccellere nello sport, ma anche mantenere una mente aperta e preparata. L’istruzione è fondamentale e avere un buon equilibrio tra sport e studio mi aiuta a crescere come persona, inoltre sono convinta che sviluppare capacità di gestione del tempo, e disciplina, sia utile in tutti gli aspetti della vita, non solo nello sport.– A cosa punti per il futuro?
Amo questo sport e ho sempre una grande voglia di migliorare e imparare di più. Spero di continuare su questa strada affinando le mie abilità, salendo di categoria e migliorando ad ogni test e gara. Mi auguro che qualche azienda possa credere in me, come giovane talento femminile, e supportarmi finanziariamente. Il mio obiettivo è ottenere risultati sempre migliori e, in futuro, mi vedo lavorare in un ambito legato al motorsport. Vorrei continuare con la professione da pilota, ma se questo non dovesse essere possibile, mi piacerebbe intraprendere una carriera nell’ingegneria meccanica. Penso che lavorare nel campo della progettazione e dello sviluppo di veicoli sarebbe altrettanto gratificante, permettendomi di rimanere vicina al mondo che amo.
Un’ultima considerazione libera da parte tua sul binomio donne e mondo delle corse.
Il binomio donne e mondo delle corse sta finalmente guadagnando il riconoscimento che merita. Anche se storicamente questo sport è stato dominato dagli uomini, è incoraggiante vedere sempre più donne emergere e competere ad alti livelli. Credo che le donne abbiano le stesse capacità, passione e determinazione degli uomini per eccellere nelle corse. È essenziale continuare a rompere gli stereotipi e promuovere la diversità in tutti gli aspetti del motorsport, sia in pista che nei box. Ogni pilota, indipendentemente dal genere, porta qualcosa di unico in queste discipline. Con il giusto supporto e l’aumentare delle opportunità, sono convinta che vedremo sempre più donne raggiungere traguardi significativi nel mondo delle corse.