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“Stregatto, che strada devo prendere?” – Intervista a Piero Savastano, data scientist per le IA

“Ma io non voglio andare in mezzo ai matti”, disse Alice. “Oh, non hai scelta”, rispose il Gatto. “Qui siamo tutti matti”. Da “Alice nel Paese delle meraviglie” di Lewis Carroll A due anni da Visionaria 2022, Piero Savastano torna con la sua curiosità e voglia di innovazione “matta”, che lo hanno portato a sviluppare uno strumento di IA che si prefigge di essere alla portata di tutti.

Piero, parlaci del tuo percorso e di come ti sei avvicinato al mondo dell’intelligenza artificiale.

Ho iniziato poco prima dell’università, spinto dalla curiosità verso le “reti neurali” e dall’idea di replicare il funzionamento del cervello e della mente umana all’interno di un computer. È stato un colpo di fulmine che ha definito la mia carriera, mantenendomi sempre motivato e grato. Nei primi anni, l’intelligenza artificiale era un tema di nicchia, dominato da prospettive teoriche e sperimentali. Oggi, il panorama è completamente cambiato: si parla tantissimo di IA, grazie alla concretezza delle sue applicazioni nei servizi alla persona e al business. Nel corso di circa 20 anni, ho avuto la fortuna di esplorare questo settore da diverse prospettive: ricerca, consulenza e divulgazione. Lavorando su progetti innovativi, ho sempre cercato di combinare le mie passioni personali con le esigenze emergenti del mercato, seguendo il principio di un’IA che sia accessibile, etica e capace di migliorare la vita delle persone. La mia esperienza con modelli di apprendimento profondo mi ha portato a unire il rigore scientifico con un approccio pratico alle soluzioni.

Da quando ti sei avvicinato alle IA generative, quali sono le maggiori novità che ti hanno colpito negli ultimi tempi?

L’evoluzione dell’IA generativa è stata impressionante, in particolare per la sua rapidità. Mi ha colpito innanzitutto la crescita vertiginosa del settore e le continue innovazioni: un percorso senza sosta in cui i progressi si susseguono con un ritmo che sembra sfidare ogni previsione. Un punto di svolta, per me, è stato il rilascio di GPT-3 nel 2020, che ha segnato l’arrivo di modelli linguistici di ampia scala. La capacità di questi modelli di comprendere e generare testo in modo così fluido mi ha sorpreso profondamente, aprendo nuovi orizzonti per l’interazione uomo-macchina. Parallelamente, i generatori di immagini come Stable Diffusion hanno rappresentato un’ulteriore rivoluzione, portando creatività e innovazione in settori come l’arte, il design e l’intrattenimento. Quello che continua a stupirmi è la mancanza di un plateau tecnologico: ogni anno vengono introdotte novità che sembrano spingere ancora più in là i limiti di ciò che pensavamo fosse possibile.

Qual è la situazione del mercato internazionale al momento in termini di AI, soprattutto per quanto riguarda le Major?

Il mercato globale dell’IA è caratterizzato da una competizione feroce tra le Big Tech, che investono massicciamente per controllare le infrastrutture fondamentali. Penso a colossi come OpenAI, Microsoft, Google e Amazon, che stanno ampliando i loro ecosistemi tecnologici per consolidare il loro dominio. Per i piccoli e medi attori, la chiave è trovare nicchie di mercato e strategie verticali. Anche in un contesto dominato dai giganti, ci sono enormi opportunità, perché il mercato dell’IA è così vasto che permette approcci specializzati e innovativi. Il futuro del settore sarà probabilmente meno legato al concetto di “software” o “IT” e sempre più focalizzato su applicazioni di intelligenza artificiale integrate nei processi produttivi, nei servizi e persino nella vita quotidiana.

A Visionaria 2024 presenti “Cheshire Cat”. Cos’è e quali sono le sue possibilità rispetto alla concorrenza?

Cheshire Cat rappresenta un nuovo paradigma nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Tra i suoi punti di forza principali ci sono il totale controllo per gli utenti, l’indipendenza dai vendor specifici e un forte orientamento alla cultura open source e creativa. In un mercato dominato da piattaforme chiuse e verticalizzate, Cheshire Cat offre una libertà di scelta e una flessibilità che non si trovano facilmente altrove. L’obiettivo è fornire agli utenti strumenti potenti ma anche facilmente personalizzabili, che possano adattarsi alle loro esigenze specifiche senza vincoli artificiali.

Un tuo pensiero personale sul futuro dell’intelligenza artificiale.

Siamo solo all’inizio. L’intelligenza artificiale è destinata a cambiare radicalmente il nostro modo di vivere, di lavorare e persino di pensare a noi stessi. Questa tecnologia ci costringerà a porci domande fondamentali su chi siamo e su cosa significhi essere umani. Dovremo affrontare sfide etiche, sociali ed economiche senza precedenti, ma il potenziale positivo è enorme. L’IA non sarà solo uno strumento, ma una tecnologia in grado di ridefinire il concetto stesso di innovazione, creatività e collaborazione. Sarà un viaggio affascinante, in cui la chiave del successo sarà la capacità di mantenere al centro l’essere umano.

Lorenzo Ruggiero

Punto Imprese Digitale della Camera di commercio Chieti Pescara. Nerd per vocazione, appassionato di numeri, digitale e tecnologie energetiche ma non disdegno una bella serata passata a suonare le note del mio pianoforte: tra colonne sonore e musica made in "Nippon", di cui mi affascinano da sempre cultura e intrattenimento.