Circa il 95% delle startup fallisce nei primi quattro anni di vita, spesso a causa di modelli di business fragili e idee non sufficientemente validate sul mercato. E se esistesse un modo concreto per invertire questa tendenza?
Lo Start-up Sprint Abruzzo, realizzato dall’Agenzia di Sviluppo di Chieti-Pescara nell’ambito della rete Enterprise Europe Network con il supporto metodologico di Beople, nasce proprio con l’obiettivo di aumentare le possibilità di successo delle startup abruzzesi. Attraverso un approccio basato sul Business Design, imprenditrici e imprenditori definiscono la loro proposta di valore, validano il mercato ideale e trasferiscono efficacemente il valore ai clienti. Ma qual è stato l’impatto reale per le startup partecipanti?
Ne parliamo con Maria Francesca Di Alessandro, Co-CEO & Design Community Advocate di District, prima piattaforma italiana di matching tra designer e aziende, con una forte attenzione alla cultura ed etica lavorativa. Nata per facilitare l’incontro tra talenti creativi e aziende in cerca di professionisti altamente specializzati, District si basa su due asset principali: una piattaforma proprietaria con algoritmi di matching e una community di oltre 50mila designer in tutto il mondo. «La crisi economica post-Covid del 2022-2023 aveva portato molte aziende a bloccare le assunzioni, mettendo in difficoltà il nostro stesso modello di business», racconta Maria Francesca. «Abbiamo partecipato al programma Start-up Sprint per comprendere meglio come resistere ai periodi ciclici di crisi e consolidare la nostra proposta».
Il percorso si è rivelato prezioso soprattutto per la possibilità di confrontarsi con i business designer di Beople: «Avere interlocutori che comprendevano profondamente le specificità del nostro settore HR e Design è stato determinante. Il programma ci ha costretto a fermarci e a progettare, uscendo dalla frenesia operativa quotidiana». Grazie a questa riflessione strutturata, District ha rivisto e rafforzato alcuni aspetti chiave del proprio business: «Abbiamo ripreso a lavorare sulla piattaforma tecnologica, reimpostando alcuni processi chiave proprio grazie agli stimoli ricevuti dai business designer. Abbiamo rivisto il pricing dei nostri servizi, ancora tarato sulla fase iniziale di validazione, e ampliato il modello del segmento dedicato ai freelance, garantendo così un cash flow più stabile durante le fasi di mercato più complesse», continua Maria Francesca.
Oggi District ha raggiunto risultati importanti grazie ad un mix tra la propria intuizione originaria e l’attività di riprogettazione avviata con lo Sprint: «Abbiamo ridotto del 40% il time-to-hire rispetto ai metodi tradizionali e migliorato notevolmente la candidate experience, aumentando anche la retention. Le persone selezionate tramite District restano in azienda mediamente per 3 anni, contro i 2 anni del settore». Guardando avanti, Maria Francesca è chiara: «Il valore maggiore dello Sprint Start-up Innovative è stato il riprendere a progettare con calma e strategia, anche nei momenti di maggiore pressione. È un’esperienza che consigliamo fortemente a tutte le startup abruzzesi che vogliono affrontare il mercato con consapevolezza e solidità»