Il punto di vista

Come l’intelligenza artificiale produrra’ cambiamenti a livello socio-economico

L’intelligenza artificiale sta assumendo il ruolo del motore centrale per l’incremento della prosperità e della crescita economica dell’intero pianeta. Effettivamente l’IA può giocare un ruolo positivo determinante nelle nostre vite, sul piano lavorativo, economico, sociale e soprattutto nel contesto dell’informazione globale. Purtuttavia, non va sottovalutata la straordinaria potenza di tale tecnologia, che è in grado di produrre conseguenze finanche negative. Va innanzitutto evidenziato che i benefici derivanti dall’utilizzo di piattaforme AI dipendono dalle modalità di progettazione e da quali fonti provengono i dati utilizzati per la fase di addestramento. Va rimarcato il fatto che si tratta di un processo che può essere influenzato intenzionalmente o meno. Vale come esempio il caso di elementi informativi determinanti che potrebbero non essere stati inseriti negli algoritmi della piattaforma o che potrebbero essere stati inseriti per produrre distorsioni cognitive. In quest’ultimo caso stiamo parlando dei cosiddetti stati “allucinazione” dell’intelligenza artificiale, o AI allucination state, ovvero un fenomeno che si manifesta quando l’output generato dalla piattaforma AI risulta manipolato o è completamente falso. Nella condizione di allucinazione viene fornita una risposta esauriente, adeguata e chiara, ma non rispondente ad elementi informativi fondati e incontrovertibili. Lo stato di allucinazione interessa qualsivoglia tipologia di output come testi, audio, video e immagini e sempre più spesso sono le chatbot AI a disseminare informazioni e suggerimenti anomali ai loro stessi fruitori. Altro elemento di fondamentale importanza è quello relativo alla responsabilità per le conseguenze dannose causate da una piattaforma AI: se un servizio gestito dall’intelligenza artificiale determina un danno, a chi va inputata tale responsabilità? Allo sviluppatore dell’algoritmo? Al proprietario della piattaforma AI? Al fornitore dei dati utilizzati per la fase di addestramento? Oppure alla stessa piattaforma perché trattasi di AI generativa? In quest’ultimo caso parliamo di piattaforme AI in grado di creare nuovi contenuti che si basano sui dati forniti durante la fase di addestramento e sull’apprendimento di nuovi contenuti.
Altro rilevante problema è quello derivante dalla sostituzione dell’uomo a favore dell’utilizzo dell’AI, di cui abbiamo già delle evidenze. Vale come esempio il licenziamento di 1.200 dipendenti, su 5.000, della società svedese Klarna, che si occupa di investimenti e tecnologie, consumatosi a fine agosto scorso. I vertici della società hanno giustificato l’utilizzo dell’AI come soluzione determinante per la riduzione delle perdite di esercizio, aggiungendo che si potrebbe procedere in futuro con ulteriori licenziamenti. Gli stessi vertici hanno altresì confermato che il fatturato medio annuo per dipendente è passato da 400 mila dollari a 700 mila dollari, grazie ai risparmi ottenuti grazie all’utilizzo dell’AI. Pur confermando l’indiscutibile vantaggio che una piattaforma di AI può garantire in molteplici settori e contesti economici e produttivi, non bisogna sottovalutare le possibili conseguenze, oggi non facilmente prevedibili, che la stessa può produrre sulla vita dell’uomo.

Antonio Teti

Responsabile del Settore Sistemi Informativi e Innovazione Tecnologica dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara