VERAmente controllati: l’intelligenza artificiale al servizio del fisco.

Uno dei principali obiettivi del PNRR è quello di contrastare l’evasione fiscale che, in Italia, raggiunge livelli ancora molto elevati. Dall’altro lato, vi sono forti spinte da Bruxelles volte ad inserire nelle procedure governative la tecnologia sfruttando le potenzialità informatiche.
Da queste due esigenze prende vita VERA (acronimo di Verifica dei Rapporti finanziari), uno strumento di data analysis basato sull’intelligenza artificiale finalizzato a contribuire alle analisi del rischio di evasione fiscale.

L’intelligenza artificiale opera attraverso degli algoritmi che, in chiave antievasione, saranno in grado di selezionare e ordinare, secondo diversi criteri, le posizioni di contribuenti nei cui confronti sarà possibile avviare un’attività istruttoria. In altre parole, VERA consentirà di incrociare i dati dei contribuenti presenti nelle banche dati a disposizione dell’Amministrazione finanziaria, in particolare i dati dell’Archivio dei rapporti finanziari, nucleo centrale dell’Anagrafe tributaria, al fine di individuare quelli che presentano il più elevato rischio di evasione.
Il passaggio chiave dell’intero processo è costituito dall’individuazione dei connotati del rischio fiscale da intercettare che guideranno gli algoritmi nel processo di selezione dei contribuenti, partendo da una popolazione elevata di soggetti fino ad arrivare ad un campione di posizioni ad elevato rischio fiscale.

Le Direzioni provinciali, una volta ricevute le liste di contribuenti, potranno ulteriormente affinare le analisi attraverso gli ulteriori elementi informativi di cui dispongono come, ad esempio, le risultanze di attività ispettive poste in essere nei confronti di uno o più dei contribuenti segnalati, le valutazioni derivanti dalla conoscenza del territorio di riferimento e delle peculiari tipologie di svolgimento dell’attività economica oggetto di indagine.
L’attività ispettiva vera e propria è comunque eventuale: come ribadito dalla stessa Agenzia, l’inserimento di un contribuente in una lista selettiva costruita sulla base dei processi informatizzati, non equivale necessariamente all’avvio di un controllo fiscale. L’Agenzia delle Entrate potrà infatti sempre valutare se inviare ai contribuenti selezionati delle lettere di compliance, invitando gli stessi alla rimozione delle anomalie segnalate, o chiudere subito il lavoro di verifica in presenza di elementi giustificativi.
Il documento tecnico pubblicato sul sito dell’Agenzia fornisce degli esempi concreti di applicazione della logica degli algoritmi evidenziando il processo logico e i passi che condurranno alla formazione liste di contribuenti che potranno essere oggetto di accertamento.
Che tutele ha il contribuente di fronte a queste nuove tipologie di controllo? Occorre ricordare che la motivazione degli atti emanati deve sempre indicare l’iter logico seguito per giungere alla contestazione effettuata. Utilizzando i sistemi informatizzati, la valutazione della motivazione e, di conseguenza, del provvedimento adottato, deve necessariamente passare attraverso l’analisi dell’algoritmo utilizzato. Proprio su ciò si è pronunciato il Consiglio di Stato che ha affermato che l’algoritmo utilizzato deve essere conoscibile, e, pertanto, deve essere tradotto di modo che possa risultare comprensibile per il cittadino e anche per il giudice.
Per non parlare delle esigenze di riservatezza che dovranno essere osservate attraverso l’anonimizzazione dei dati nella fase preliminare, e di minimizzazione nel trattamento di dati personali che sia realmente indispensabile al raggiungimento delle finalità di analisi del rischio di evasione.

Valentina Di Bonaventura
Ufficio supporto organi istituzionali e affari generali CCIAA CHPE, Dottore commercialista. Sono appassionata di cinema, letteratura e sport. Mi diletto con le arti creative.

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