Mentre a livello nazionale, nell’ultimo trimestre rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, l’export cresce del 2,9% e l’import diminuisce del 7,7 %, nelle province di Chieti e Pescara si registra un andamento opposto, con una diminuzione nell’export del 6,9% e un incremento nell’import del 10,9%. E’ quanto emerge dall’analisi condotta dal Centro Studi G.Tagliacarne con il quale la Camera di Commercio collabora da tempo. Nel dettaglio sono le imprese della provincia di Chieti a incidere negativamente sul dato totale, con un decremento delle esportazioni del 7,9%, a fronte di un incremento per le imprese della provincia di Pescara del 3,3%. Il risultato complessivo del territorio è chiaramente influenzato dal peso preponderante delle imprese della provincia di Chieti nei flussi commerciali con l’estero, pari al 90,7% delle esportazioni complessive, forti di una accentuata vocazione delle attività manifatturiere. Va comunque sottolineato che l’interscambio commerciale delle due province ha generato nel 2022 un saldo positivo pari a 2,4 miliardi di euro. Occorre altresì tenere in considerazione che i dati, e di conseguenza l’intensità delle variazioni, sono caratterizzate da un marcato incremento dei prezzi, in particolare dei beni importati e delle materie prime energetiche. Interessante notare l’andamento estremamente positivo delle esportazioni dei prodotti agricoli (per quasi 30 milioni di euro) in crescita rispetto al 2021 del + 27,6%. Il dettaglio del settore manifatturiero evidenzia quattro settori prevalenti: a) il comparto dei mezzi di trasporto, da cui deriva il 51,2% del valore complessivamente esportato (2,9 miliardi di euro), b) il settore dei prodotti alimentari e bevande con il 10,3 % di esportazioni (585,8 milioni di euro), c) la meccanica con il 9,4 % (537,4 milioni di euro), d) gli articoli in gomma e materie plastiche con l’8,5% (484,4 milioni di euro). La netta prevalenza dei settori manifatturieri nella provincia di Chieti presenta l’unica eccezione del settore farmaceutico, che in provincia di Pescara ha una presenza più importante e registra quasi 61 milioni di euro di esportazioni. In merito ai principali Paesi di sbocco nel 2022 l’export delle imprese della provincia di Chieti è concentrato nel mercato europeo, con, nell’ordine, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Polonia nei primi quattro posti. La destinazione delle esportazioni delle imprese pescaresi vede invece al primo posto gli stati Uniti, seguiti da Germania, Francia e Spagna.
Abbiamo eseguito anche un focus sugli scambi commerciali con Russia e Ucraina, per vedere gli effetti della guerra sui flussi con questi due Paesi: le esportazioni delle imprese della provincia di Chieti verso la Federazione Russa sono scese da 54,2 milioni nel 2021 a 22,8 milioni di euro nel 2022, con un preoccupante decremento quasi del 58% e verso l’Ucraina da 20,3 a 9,4 milioni di euro, con un decremento del 54%. Le imprese pescaresi hanno invece registrato un lieve incremento delle esportazioni verso la Federazione Russa (da 8,8 a 10 milioni di euro), mentre l’export verso l’Ucraina è rimasto sui valori dell’anno precedente. Va sottolineato un incremento delle importazioni da entrambi i Paesi, sia sulla provincia di Chieti (rispettivamente 3,8 e 10,8 milioni di euro) sia sulla provincia di Pescara (complessivamente 2,1 milioni di euro).