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Turismo in Abruzzo: il fenomeno borghi

Nel nuovo Piano strategico del turismo 2023/2027 predisposto dal Ministero del Turismo, i borghi rappresentano l’elemento centrale per molti segmenti di riferimento:

  • per gli amanti dello slow tourism, per i quali si suggerisce una proposta di treni storici per l’attrattività dei borghi;
  • per i turisti religiosi, infatti i cammini religiosi raccolgono un pubblico eterogeneo che si muove a piedi per conoscere i borghi e il territorio per trarne benessere fisico, mentale, interiore ed emotivo;
  • per i turisti di ritorno (o delle radici), con un forte interesse verso i borghi e le destinazioni minori;
  • per i nomadi digitali, che per il 93% preferiscono i piccoli comuni e i borghi delle aree interne per la qualità della vita considerata migliore rispetto ai grandi centri urbani;
  • per chi fa viaggi di lusso all’estero, l’Italia è al primo posto per chi vuole visitare le città d’arte e ama le località di campagna e i piccoli borghi, davanti alla Francia;
  • per i fruitori delle proposte di circuiti,  che si propongono l’obiettivo della valorizzazione dei borghi per sfruttare chi vuole riscoprire la bellezza del vivere in prima persona, e non da remoto, quanto il nostro Paese può offrire, andando a recuperare una cultura fatta di senso e di segni.

Ecco quindi che i borghi risultano essere assolutamente strategici per il turismo in Italia che viene definito dal PST “settore economico prioritario, trainante e non ancillare ad altri … fattore di sviluppo capace di amplificare l’impatto degli investimenti effettuati in termini di PIL, occupazione, reputazione del marchio Italia.”

L’amministratore delegato di Airbnb in Italia, Giacomo Trovato, sostiene che nel 2023 la domanda di affitti sulla piattaforma è rimasta costante nel primo trimestre ed ha evidenziato tra i principali trend l’interesse per le destinazioni rurali e i borghi. Le richieste per le località al di fuori dei circuiti più battuti crescono infatti molto più velocemente (nell’ordine del 75%) delle grandi città (dove l’incremento si ferma al 40%).

Un esempio?
Il piccolissimo borgo di Bard, il comune più piccolo della Val d’Aosta con poco più di 100 abitanti, che nel 2019 non aveva avuto NESSUNA prenotazione,  oggi invece registra flussi turistici di particolare rilievo ed è diventato nel 2023 il borgo più “instagrammabile” d’Italia secondo il sondaggio di PastBook, la start up fondata da Stefano Cutello che consente di raccogliere fotografie, creare e condividere album da stampare in pochi minuti attraverso un’app dal rullino fotografico del proprio smartphone o dalle librerie di Facebook e Instagram.

E l’Abruzzo?
L’Abruzzo fa egregiamente la sua parte andando ad esprimere un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente e collocandosi in Europa come il cuore verde del Mediterraneo. Questo perché difatti l’Abruzzo è la regione italiana che può vantare un territorio fortemente variegato grazie alla sua posizione geografica e ai suoi paesaggi  incontaminati all’interno di tre parchi nazionali, uno regionale, un’area marina protetta e altre 38 riserve naturali – da vivere tutto l’anno tra sport, natura, avventura e divertimento.

In questo contesto i borghi abruzzesi oggi rappresentano una meta richiesta per gli amanti di ogni genere di turismo attivo e sono sempre di più i riconoscimenti a livello nazionale conquistati.
Solo per citarne qualcuno:

  • Il borgo antico di Casoli nella top 10 finale de “Il Borgo dei borghi 2023”, si classifica al 6° posto nel contest della Rai che ogni anno mette a confronto i più bei borghi italiani per far conoscere ai telespettatori tutte le bellezze racchiuse nei piccoli Comuni italiani da nord a sud del nostro Paese;
  • nel Trofeo Borghi in Moto 2022 la regione Abruzzo è prima classificata come visite nei Borghi più Belli d’Italia ed il borgo più visitato è risultato Caramanico Terme;
  • Il Touring Club Italiano ha ufficializzato l’elenco delle bandiere arancioni 2023, il marchio di qualità turistico-ambientale, pensato dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita, che viene assegnato alle località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità, ed è uno strumento di valorizzazione del territorio e sono ben 7 i borghi abruzzesi che possono fregiarsi del prestigioso riconoscimento nello specifico: Civitella Alfedena , Fara San Martino, Lama dei Peligni, Opi, Palena, Roccascalegna e Scanno.

Inoltre L’Associazione I borghi più belli d’Italia ha  ufficializzato a novembre scorso l’ingresso ufficiale di Palena che così permette all’Abruzzo di annoverare ben 26 borghi certificati più belli d’Italia.

Il 2024 sarà l’anno del “Turismo delle Radici” conosciuto anche come turismo genealogico, parte integrante di quello culturale che anch’esso ha delle forti connessioni con i borghi d’Italia, ci sono 80 milioni di italiani da attrarre ovvero italiani all’estero o discendenti di quei circa 30 milioni che hanno lasciato il Paese dalla metà dell’800 ed è proprio a loro che bisogna incentivare il turismo di ritorno quello cioè delle persone in cerca delle proprie origini, storie familiari e tradizioni con l’obiettivo di riconoscere e promuovere l’elemento identitario del nostro Paese e sostenere attivamente il nostro turismo e la nostra economia.

Paolo Di Lullo

“My Job, my Passion, my Vision”. Esperienza ultratrentennale nella Pubblica Amministrazione prima nella Camera di Commercio di Pescara e poi in quella di Chieti Pescara dove mi occupo attualmente di Orientamento al lavoro e cultura digitale. Esperto di Business Coaching, mi sono formato come trainer di PNL - Programmazione Neuro Linguistica.