Torno dalla maternità (mi preme sottolineare solo quella obbligatoria a chi dice che le dipendenti pubbliche madri si prendano lunghi congedi alla faccia dei privati) e mi trovo a scrivere di imprenditoria femminile, work balance e limiti ed opportunità dell’essere donne. Conciliare tempi di lavoro e di famiglia non è facile. Affatto.
Anche quando si è un funzionario pubblico, si ha un bravo compagno con cui dividere i compiti ed una rete familiare e sociale alle spalle molto forte. Figuriamoci come possa essere fare le imprenditrici e le madri insieme. O come possa essere vivere lontano dai nonni e dover guadagnare abbastanza per i nidi. In questi giorni si stanno muovendo i primi passi per favorire la natalità. Non voglio sindacare sulla loro opportunità ma riconoscere che, finalmente, si è iniziato ad affrontare il problema. E non è un caso, credo, che sia dovuta arrivare una premier donna (e madre) per iniziare a camminare verso una nuova direzione.
Ci vantiamo molto dell’incidenza delle imprese femminili in Abruzzo (Chieti è la terza provincia in Italia) ma non ci soffermiamo abbastanza sul loro basso grado di specializzazione e sulla velocità con cui aprono e chiudono, di gran lunga maggiore rispetto a quelle maschili. Bisognerebbe chiedersi perché mentre aumentano le imprese rosa, quelle rette da madri diminuiscono vertiginosamente.
Si è insediato il 12 ottobre il nuovo Comitato per l’imprenditoria femminile che resterà in carica tre anni a cui auguro un buon lavoro. Conoscerete la sua presidente Antonella Marrollo nella rubrica “Il punto di vista” e scoprirete che, finalmente, la Camera di commercio ha una vice presidente donna con l’intervista a Linda D’Agostino. Ma non fermatevi agli incarichi e continuate a leggere: si parlerà di parità salariale, innovazione, propensione all’internazionalizzazione. Tutti temi in versione femminile che arricchiranno la vostra vita e che proveranno a dare una visione più rosea del nostro futuro.
Buona lettura.
L’illustrazione del mese
Marta Di Zio
Abruzzese di nascita, si trasferisce per gli studi a Milano dove termina, con successo, gli studi di alta formazione di moda presso L’istituto Marangoni. Subito dopo la graduation, inizia il suo percorso lavorativo all’interno dell’ufficio stile Giorgio Armani dove ha l’opportunità di apprendere da grandi professionisti e lavorare nel pieno della progettazione di collezione e anche come graphic e textile designer. Tornata a Pescara, nella sua città, durante gli anni della pandemia, si reinventa e sfrutta i social e l’ e-commerce come illustratrice freelance.