Le previsioni occupazionali nel prossimo quinquennio

Il Sistema informativo Excelsior, curato da Unioncamere in collaborazione con l’Anpal, oltre alle consuete previsioni periodiche, ha predisposto un’analisi sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali riferiti al quinquennio 2023-2027, offrendo uno scenario interessante ed un contributo utile sia per la programmazione  dell’offerta formativa a diversi livelli sia per l’orientamento delle scelte formative da parte dei giovani.

Il rapporto misura a livello settoriale, territoriale, professionale e formativo gli elementi che caratterizzano la domanda prevista, considerando tre megatrend che catturano transizioni già in atto: le transizioni digitale, ambientale e demografica. Transizioni che influenzeranno profondamente la società sotto diversi aspetti e, di conseguenza, la struttura occupazionale nel prossimo futuro, a cui occorre guardare da subito. La rivoluzione digitale comporterà il netto superamento di alcuni lavori routinari e la continua esigenza di nuove figure professionali, nonché un cambiamento delle competenze necessarie riguardante tutte le professioni. In parallelo, la transizione green  favorirà lo sviluppo di opportunità occupazionali per tutte le attività legate alle tecnologie rinnovabili, mentre i settori energivori necessiteranno di importanti fenomeni di ristrutturazione di rinnovamento delle risorse umane. Quanto all’invecchiamento della popolazione, si avrà il duplice effetto di modificare la composizione per età della forza lavoro, sempre più multigenerazionale, con rilevanti modifiche nei modelli di consumo e di spesa. Alcuni dati: dall’analisi emerge un fabbisogno complessivo da parte delle imprese e della Pubblica Amministrazione per il prossimo quinquennio pari a 3,8 milioni di lavoratori, il 72% dei quali dovranno sostituire occupati in uscita dal mercato del lavoro. Il restante 28% della domanda sarà determinato, invece, dall’espansione economica che si tradurrà in una crescita dello stock occupazionale di oltre un milione di lavoratori. Circa il 70% del flusso degli occupati attivati dagli investimenti del PNRR dovrebbe concentrarsi su quattro filiere: costruzioni e infrastrutture, turismo e commercio, servizi avanzati, formazione e cultura. Dall’analisi a livello regionale, la quota maggiore del fabbisogno occupazionale del quinquennio sarà attratta, nell’ordine, da Lombardia, Lazio, Veneto e Emilia Romagna. Va notato che, come effetto dei principali megatrend sopra indicati, che stanno già cambiando il mercato del lavoro, il possesso di competenze green sarà richiesto con importanza almeno intermedia  a circa il 65% dei lavoratori, mentre le competenze digitali saranno necessarie per il 56% del fabbisogno totale. Importante anche sottolineare l’innalzamento della richiesta di personale con un livello di formazione terziaria (universitaria o professionalizzante), che riguarderà oltre il 34% del fabbisogno occupazionale, mentre il 48% dei profili ricercati prevederà un livello di formazione secondaria superiore di tipo tecnico-professionale.

In negativo, dal confronto tra domanda e offerta di lavoratori con formazione terziaria e considerando anche gli indirizzi della formazione secondaria, emerge un’offerta sufficiente a coprire le necessità del sistema economico solo per circa il 60% della domanda potenziale del periodo considerato, con livelli ancora più critici in alcuni settori rilevanti. Su tale aspetto è necessaria una urgente riflessione tra tutti gli attori della formazione.

Michele De Vita
Appassionato di musica, arte e viaggi. Born to run. Il mare, il mio elemento naturale.

Leggi anche