Il Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e dall’ANPAL, tra le maggiori fonti disponibili in Italia sui temi del mercato del lavoro e della formazione, offre una lettura del mercato del lavoro culturale e creativo grazie ai dati rilevati con l’indagine 2022 e pubblicati di recente.
Un dato interessante dello studio riguarda quello relativo alle competenze richieste dalle Imprese Culturali e Creative (ICC). In continuità con il 2021, nel 2022 l’insieme delle ICC si conferma piuttosto esigente nel processo di selezione del personale previsto in ingresso, richiedendo competenze ritenute di importanza elevata con maggior frequenza rispetto a quanto accade nel complesso del sistema economico nazionale, fino ad arrivare alla capacità di utilizzare competenze digitali, attesa in due candidati su tre nel caso delle ICC, a fronte di una richiesta su cinque riscontrata nel complesso del tessuto imprenditoriale.
Le competenze ritenute importanti per il conferimento di un incarico di lavoro da parte delle imprese non riguardano solo competenze tecniche e verticali, ma spesso e in maniera sempre più diffusa le competenze trasversali, legate all’esperienza ed alle capacità dei candidati in più ampi contesti esperienziali e attitudinali.
Quelle maggiormente richieste per i nuovi ingressi nelle imprese culturali e creative sono proprio le soft skills, in particolare flessibilità e adattamento (77,5%) e capacità di lavoro in gruppo (73,2%). La propensione al problem solving rappresenta, poi, la competenza che ha fatto registrare l’incremento maggiore rispetto al 2021 (oltre 6 punti percentuali), a sottolineare come l’ambiente culturale necessiti di una continua opera di mediazione e di ricerca di soluzioni di fronte a problemi complessi.
Un altro cluster di competenze degno di nota è quello delle competenze comunicative: un fabbisogno in costante crescita per le nuove entrate nelle ICC: per il 45,2% dei nuovi ingressi (42,6% nel 2021) sono richieste capacità comunicative in lingua italiana, mentre per il 26,5% dei nuovi ingressi capacità in lingua straniera, con un differenziale, in termini di competenze richieste, fra il comunicare in italiano ed il comunicare in altre lingue, più ridotto rispetto a quanto accade per il totale economia, a conferma di una tendenza, già registrata nel 2021, all’internazionalizzazione del sistema ICC.
Come già evidenziato, le imprese abruzzesi segnalano una difficoltà di reperimento del personale pari al 45,4% contro un dato nazionale del 39,1% e una necessità di ulteriore formazione dell’84,3% maggiore del dato nazionale che si attesta all’80,1%. I dati Excelsior ci indicano la strada da percorrere per la soluzione di tale problematica: serve potenziare la formazione promuovendo un più stretto collegamento tra i percorsi in aula con le esperienze lavorative, sotto forma di stage, tirocini, apprendistato, e questo già dalle scuole superiori, negli ITS e nelle università.
Le competenze trasversali si allenano facendo esperienza e la modalità di formazione learning by doing risulta la più appropriata ed efficace. Il cooperative learning è, infatti, un valido metodo didattico per l’apprendimento sia teorico sia pratico ed è lo strumento più adatto per “allenare” le competenze trasversali, oggi sempre più necessarie nel mondo del lavoro, dell’impresa e delle professioni e allo stesso tempo fondamentali per la costruzione dell’identità personale e di relazione delle nuove generazioni.