Caro Ministro provo a fare una fotografia dell’economia della nostra regione.
Il sistema imprenditoriale abruzzese presenta circa 128.000 imprese attive. L’Abruzzo è la sedicesima regione in Italia per ricchezza prodotta e presenta un PIL pari a quasi 31 miliardi di euro. Le esportazioni contribuiscono per circa il 27% alla formazione del PIL regionale, con oltre 13 miliardi di euro. L’Abruzzo si distingue per un sistema industriale molto competitivo fatto di specializzazioni produttive, appartenente a quella Italia laboriosa, forte e gentile come si dice degli abruzzesi, ricca di competenze e tradizioni. Ma voglio cogliere l’occasione della Sua prestigiosa presenza per mettere in evidenza alcuni punti che, a mio avviso, meritano attenzione. Per la nostra regione, l’Ucraina e la Russia sono due grandi paesi con cui abbiamo sempre avuto scambi commerciali importanti. L’Ucraina, nei primi mesi dello scorso anno, faceva registrare all’export abruzzese un quasi trenta per cento in più rispetto all’anno precedente. La Russia un incremento di circa il 7.
Al primo posto delle esportazioni, troviamo gli autoveicoli prodotti nel distretto della meccanica. A seguire, in entrambi i casi, seppur con pesi differenti, articoli in gomma, strumenti e forniture mediche, macchinari per impieghi speciali ed articoli di abbigliamento.
E’ evidente che la guerra in atto ed il conseguente blocco degli scambi commerciali mette a dura prova l’equilibrio della nostra economia regionale, già appesantita dalla pandemia. Gli ultimi 5 anni sono stati caratterizzati da un intenso e costante rapporto di collaborazione tra le Camere di Commercio abruzzesi, l’Agenzia ICE e la Regione Abruzzo nell’ambito del Piano Export Sud, un programma che ha consentito di offrire alle imprese abruzzesi un percorso di internazionalizzazione che ha coinvolto oltre 1.500 aziende del territorio in circa 150 attività di informazione, formazione e promozione in tutto il mondo. A nome dell’intero sistema camerale e di tutte le imprese interessate le rivolgo la richiesta di rinnovare il Piano Export Sud che, grazie al supporto e alla guida dei Ministeri dello Sviluppo Economico e degli Affari Esteri, garantirà continuità per almeno altri 4 anni al percorso di internazionalizzazione della nostra regione. Inoltre, caro Ministro, lei deve tener conto che, in modo per noi inspiegabile, la legge di riforma delle camere di commercio, varata nel 2016, ci limita in una azione diretta all’estero e questo ha comportato un danno inestimabile per il nostro sistema produttivo. Sarebbe opportuno, come sottolineato anche dall’amico Prete, presidente Unioncamere, nell’ultima assemblea delle camere di commercio, unire le forze e rimuovere questo divieto, consentendo così al sistema camerale di contribuire pienamente all’internazionalizzazione delle imprese. Il processo di internazionalizzazione delle imprese è un punto fondamentale per la crescita di un paese ma non può esserci internazionalizzazione concreta senza uno sviluppo infrastrutturale adeguato. La invito a prendere atto che in Italia c’è una mancanza da molti anni di una progettualità sul tema delle infrastrutture. Le Camere di commercio, che rappresentano l’intero mondo produttivo, ed Uniontrasporti potrebbero dare un grosso contributo ad individuarne le priorità. Per conto del sistema camerale che qui rappresento, mi impegnerò e ci impegneremo ad offrire tutto il supporto necessario al sistema imprenditoriale, migliorando la qualità e l’efficienza dei servizi offerti. Ma chiedo anche al governo ed alle altre istituzioni coinvolte, a nome delle aziende e di tutte le rappresentanze datoriali, un lavoro di squadra, per il bene del paese e delle forze produttive che lo abitano.
L’appello del presidente Strever sul ruolo delle Camere di commercio per l’internazionalizzazione delle imprese in occasione della visita del ministro per gli affari esteri Luigi Di Maio
