Per quanto sia ormai nota l’importanza strategica della formazione, non solo in termini di accrescimento del patrimonio di competenze di un’azienda, ma anche di raggiungimento dei suoi obiettivi economici e di profitto, la principale resistenza all’attivazione di percorsi di formazione strutturati è ancora legata al loro costo: la scarsità delle risorse, in specie in un periodo di forte contrazione economica, unita alla mancanza di un’ efficace attività di project management, inibiscono l’investimento in formazione, in particolare nelle realtà imprenditoriali più piccole. A fronte di ciò, il legislatore ha introdotto, in via strutturale e non, una serie di misure volte a sostenere le imprese nell’attivazione di percorsi di upskilling e reskilling del personale, nella consapevolezza che l’apprendimento permanente (il cosiddetto Life Long Learning) sia divenuto una prerogativa essenziale in un mercato del lavoro sfidante e in continuo mutamento.
Fondi paritetici interprofessionali: si tratta di fondi di natura privatistica, costituiti ed amministrati in maniera paritaria da associazioni datoriali e sindacali, nati con lo scopo di finanziare gli interventi di formazione continua dei lavoratori delle aziende che scelgono di aderirvi. I fondi sono alimentati attraverso il versamento dello 0,30% del contributo obbligatorio INPS contro la disoccupazione involontaria (senza oneri aggiuntivi per l’azienda!) e l’adesione, da perfezionare tramite flusso Uniemes, è libera e volontaria, così come la rinuncia all’iscrizione o la sua modifica. Allo stato attuale, sono attivi 19 fondi, di cui 3 riservati alla formazione dirigenziale. Ai fondi di carattere trasversale, si aggiunge il Fondo bilaterale Forma.temp, riservato al finanziamento della formazione di candidati a missione di lavoro e di lavoratori in somministrazione, a tempo determinato o indeterminato.
Fondo nuove competenze: si tratta di un fondo pubblico istituito presso Anpal con risorse cofinanziate dal Fondo sociale Europeo, introdotto in via sperimentale dalla legge n. 77/2020 con l’obiettivo di accrescere ad aggiornare le competenze del capitale umano nel mercato del lavoro post-emergenziale. Il fondo rimborsa per ciascun dipendente effettivamente coinvolto il costo delle ore di lavoro destinate alla formazione, inclusi gli oneri previdenziali e assistenziali. Ad esso possono accedere tutti i datori di lavoro privati, incluse le società a partecipazione pubblica, previa sottoscrizione con le rappresentanze sindacali operative in azienda di accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro. Due le novità introdotte nel 2023: gli interventi formativi dovranno avere ad oggetto la transizione digitale ed ecologica e in fase di progettazione ed erogazione dovrà essere garantito il pieno coinvolgimento dei Fondi interprofessionali, tramite cui è possibile coprire, in aggiunta, anche i costi diretti della formazione. A riguardo, si segnala la recente riapertura dei termini di presentazione delle domande da parte dei datori di lavoro, attualmente prorogata fino al 27 marzo 2023.
Credito d’imposta formazione 4.0: la misura, attiva per tutto il 2022, consentiva il rimborso parziale delle spese sostenute per le attività formative finalizzate all’acquisizione o al consolidamento di competenze tecnologiche per la realizzazione del processo di trasformazione tecnologica e digitale. A dispetto della crescente richiesta delle imprese e dell’importanza strategica del Piano di transizione 4.0, la Legge di bilancio 2023 non ha rifinanziato la misura che resta, pertanto, un’interessante e, purtroppo, temporanea sperimentazione.
In conclusione, giova ribadire che l’accesso a tali forme di finanziamento è, in ogni caso, subordinato alla presentazione di progetti formativi strutturati e alla puntuale rendicontazione delle attività svolte, per i quali un ruolo chiave è svolto dai professionisti della formazione (progettisti della formazione finanziata, HR training manager, Learning designer), nuove figure altamente qualificate che accompagnano e supportano le aziende negli ormai imprescindibili percorsi di sviluppo e riqualificazione delle loro risorse.