Si è tenuto il 12 luglio scorso l’incontro organizzato dalla Camera di commercio Chieti Pescara, in collaborazione con la Camera di commercio del Gran Sasso d’Italia, che ha visto ospite il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi di Maio: filo conduttore del convegno, che si è svolto alla presenza delle più alte cariche politiche regionali e dei rappresentanti del tessuto produttivo abruzzese, l’internazionalizzazione delle imprese e le conseguenze del conflitto russo-ucraino sull’economia del territorio.
Uno scenario complesso, quello che emerge dagli interventi che si sono succeduti durante la giornata, nel quale è imprescindibile adottare strategie condivise a livello europeo e nazionale per porre un limite alle speculazioni energetiche e restituire competitività alle imprese, alle prese con la crescente inflazione e con l’aumento del costo delle materie prime e dei prodotti semilavorati. Ne è certo il Ministro Di Maio, che ribadisce l’importanza di mettere in campo azioni concertate ed oculate per riportare la pace in Europa e ridurre i costi sociali ed economici generati dall’attuale instabilità geo-politica.
In questo quadro, grande importanza va riconosciuta al sistema camerale, che ha da sempre occupato un ruolo di primo rilievo nell’orientamento delle imprese sui mercati internazionali e nella promozione delle esportazioni: basti pensare al Patto per l’Export, che nel 2021 ha fatto registrare introiti record pari a 516 miliardi di euro per la vendita all’estero di prodotti e servizi made in Italy e al Piano Export Sud, che nei passati quattro anni ha permesso a più di 1500 imprese abruzzesi di attivare percorsi di informazione, formazione e promozione in tutto il mondo e del quale si auspica il rinnovo per l’annualità a venire.
Come ricordato, però, dal Presidente Gennaro Strever è tempo di unire le forze e rispondere in modo concreto alle richieste del sistema produttivo, intervenendo prima di tutto sulle competenze delle Camere di Commercio, fortemente limitate, dopo la riforma del 2016, nella loro azione diretta all’estero: il sistema camerale ricopre da sempre un ruolo fondamentale nel processo di internazionalizzazione delle imprese, orientandole e supportandole nella ricerca di opportunità commerciali e di investimento, ed è per questo che, oggi più che mai, è indispensabile riportarlo al centro del dibattito sull’export e sul commercio internazionale.
Da non trascurare, poi, il problema dello sviluppo del sistema infrastrutturale del territorio, senza il quale non può esistere un reale processo di internazionalizzazione: da questo punto di vista, è importante recuperare una progettualità condivisa, alla quale le stesse Camere di Commercio, assieme ad Uniontrasporti, potrebbero contribuire in maniera significativa.
Si prospetta un autunno denso di sfide, dunque, per il nostro Paese, già provato dagli effetti della pandemia, che non accenna ad arrestarsi: nella crisi però, chiosa il Ministro, è importante cogliere anche le opportunità di cambiamento, coordinando gli sforzi istituzionali nella cornice emergenziale europea e guardando a nuove possibilità di partnership commerciali sul mercato internazionale.