Infrastruttura ed economia del mare nel medio Adriatico.

Abbiamo intervistato Giuseppe Ranalli, imprenditore di Ortona e vice Presidente Piccola Industria Confindustria Nazionale con delega all’Economia del Mare, a margine del focus group organizzato il 1° aprile da ASPO, Azienda Speciale per i Porti di Ortona e Vasto della Camera di Commercio Chieti Pescara.

Il focus group, partecipato dai principali portatori di interesse imprenditoriali ed istituzionali della regione Abruzzo, è stato convocato con l’obiettivo di fornire contributi utili alla redazione del Primo Rapporto sull’Economia del Mare nel Medio-Adriatico: Focus Abruzzo che il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, su incarico di ASPO, condurrà nei prossimi mesi.

L’incontro ha permesso di approfondire i temi attuali e potenziali delle filiere dell’economia del mare da cui sono emerse delle necessità infrastrutturali imprescindibili per l’Abruzzo.

D: Quali sono per Lei le infrastrutture fondamentali per la nostra regione?

R. Tutte le infrastrutture sono importanti. La completezza e l’adeguatezza delle stesse consentono di dare puntuali risposte alle esigenze di competitività del tessuto industriale, commerciale e turistico. Nel dettaglio pensare ad un Abruzzo con tante e piccole e frastagliate realtà portuali, purtroppo è stato un elemento di debolezza. Errori del passato frutto della scarsa cultura all’economia del mare, tema purtroppo comune in molte regioni. Si è investito poco nei bacini portuali non comprendendo il moltiplicatore economico intorno a questo mondo produttivo. Resta il rimpianto, per il porto di Pescara, fermo da anni nella sua vocazione turistica e/o commerciale dopo anni di collegamenti ro/pax con la Croazia: un “avviamento in chiave turistica” totalmente da ricostruire. Fortunatamente gli scenari sono diversi e migliorativi rispetto al passato. L’inserimento dei porti di Ortona e Pescara all’interno dell’ ADSP Adriatico Centrale ed i fondi PNRR per molte infrastrutture consentono una diversa valutazione prospettica. Lo stesso porto di Vasto, l’Aeroporto d’Abruzzo, la Rete ferroviaria Roma-Pescara, l’interporto di Manoppello saranno interessati da investimenti che li renderanno con maggiori potenzialità. Con vantaggi per tanti settori produttivi.

D: Rispetto alle risorse previste dal PNRR quali sono le ulteriori urgenze?

R. Le risorse del PNRR, sono state importanti. E’ stata, finalmente, colta l’occasione per rimodernare, in vari campi, l’intero Sistema paese, non soltanto sul piano infrastrutturale con tempi stabiliti da cronoprogrammi precisi ai fini delle rendicontazioni delle risorse. Esiste, però, un problema da pochi fatto emergere: con l’aumento del costo delle materie prime,  tali fondi potrebbero essere insufficienti e potrebbero essere necessarie delle scelte, tagliando qualche azione o opera. Ci sarà da porre grande attenzione a questo tema.

Lo studio del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne suggerisce alcuni temi alle imprese che saranno protagoniste dell’indagine i cui primi risultati saranno presentati durante “Sottocosta”, manifestazione espositiva dedicata alla nautica da diporto e al mondo del mare organizzata dalla Camera di Commercio Chieti Pescara e dal Marina di Pescara in programma dal 20 al 22 maggio 2022 al Porto Turistico Marina di Pescara.

D: E’ utile un’azione di marketing territoriale finalizzata all’attrazione di investimenti?

R. Questo è il vero tema. Abbiamo la necessità di valorizzare al meglio la proposta infrastrutturale, culturale e turistica. La Regione Abruzzo non esprime, a pieno, il proprio marketing industriale. Dobbiamo investire in questo campo. La ZES può essere un’occasione per valorizzare e far conoscere il territorio costruendoci intorno attività ed iniziative di promozione.

D: Quanto è importante favorire l’integrazione con il territorio interno? Quale ruolo possono avere i trasporti?

R. Questo tema è strettamente connesso al tema della competitività. Le zone interne, infatti, devono essere in grado di avere una connettività digitale ed opere materiali. Saranno attrattive solo raccordandole adeguatamente ai porti, alle ferrovie, alla rete viaria. Solo in questo modo si evita lo spopolamento dei territori. Un equilibrio diffuso in grado di assolvere a vocazioni distinte o alla crescita di vere filiere merceologiche che rappresenteranno, unitamente, al tema dell’economia circolare una grande opportunità.

Gianluca De Santis
Turismo, digitale, orientamento e sviluppo locale: questi gli ambiti attuali del mio lavoro ma spaziare è il mio hobby preferito. Maratoneta e giocatore di basket: l'altezza da play non l'ho mai vista come un limite ma un'opportunità.

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