Cresce l’interesse degli italiani per le tematiche ESG, ovvero di sostenibilità ambientale, sociale e di governance e questo si traduce in una maggiore richiesta di azioni concrete da parte di istituzioni e aziende. Il dato emerge dalla III edizione di Global ESG Monitor di SEC Newgate, focus pubblicato lo scorso mese di ottobre e condotto su un campione di 12 Paesi tra cui l’Italia che mostra il dato più elevato in termini di sensibilità (82%). La sostenibilità non è una moda, evidenzia l’indagine: le persone chiedono azioni concrete non solo alla politica e ai governi, ma anche al mondo produttivo
Le imprese come si muovono sulla via della sostenibilità? L’ISTAT, con l’indagine “Pratiche sostenibili delle imprese nel 2022 e le prospettive 2023-2025” presentata il 27 aprile 2023 (rivolta al manifatturiero e ai servizi), stima che il 59,5% delle imprese manifatturiere abbia intrapreso azioni di sostenibilità. Tra queste, il 50,3% adotta azioni di tutela ambientale, il 44,6% di sostenibilità sociale e il 36,8% di sostenibilità economica. Le grandi imprese sono mediamente le più attive in tutte le pratiche di sostenibilità: oltre i 4/5 delle grandi imprese (81,5%) e soltanto il 36,1% delle piccole imprese fanno azioni di sostenibilità.
Le pratiche di sostenibilità più diffuse nel 2022 tra le imprese manifatturiere sono il miglioramento dell’efficienza energetica (20,4%) e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili (22,3%). In termini di circolarità dei processi produttivi, l’11,8% delle imprese utilizza materie prime seconde, il 5,5% aderisce alla simbiosi industriale (processo in cui i prodotti di scarto e i sottoprodotti di un’azienda o di un’attività industriale diventano materie prime per un’altra azienda o per un altro processo produttivo), il 5,2% riusa i rifiuti residui di produzione e il 4,7% delle imprese ricicla i materiali riprogettando i processi produttivi. L’aspetto sociale è sempre più importante per le imprese che devono considerare l’impatto delle proprie attività di benessere organizzativo e di sicurezza nei luoghi di lavoro e verso la comunità locale.
Anche se molti degli strumenti come il report di sostenibilità, la dichiarazione non finanziaria e il bilancio di sostenibilità di prossima obbligatorietà sono rivolti alle grandi imprese e a quelle del settore della finanza, anche le piccole e medie imprese, per esigenze di internazionalizzazione dei mercati o perché parti di una filiera produttiva e commerciale di una grande impresa, o per il settore agricolo per necessità di mostrare l’impegno sul rispetto della biodiversità, dell’impronta carbonica e idrica, saranno di fatto portate ad adottare sistemi di gestione della sostenibilità tripartita e a rendicontare tale impegno. Il concetto di impresa sostenibile sta passando (direi finalmente) da una mera elencazione di buone prassi ad un modello di gestione con criteri oggettivi, misurabili e, in alcuni casi, anche confrontabili.
Uno strumento di particolare utilità che la Camera di commercio Chieti Pescara, con il suo PID – Punto Impresa Digitale, suggerisce alle tutte le imprese è SUSTAIN-ability. Il questionario, compilabile gratuitamente dal sito https://esg.dintec.it/ con 60 domande differenziate a seconda della dimensione e del settore di attività economica dell’impresa, permette di conoscere e migliorare la sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) di imprese, enti pubblici ed organismi del terzo settore.
Elemento di innovatività di SUSTAIN-ability è anche la possibilità di valutare quanto l’azienda stia lavorando alla doppia transizione ed in particolare quanto utilizzi tecnologie digitali per fare sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Frutto di un lungo lavoro di benchmarking tra i tanti strumenti similari a disposizione, SUSTAIN-ability permette all’impresa di conoscere gli elementi del processo formativo continuo necessario al suo percorso di sostenibilità: non stila classifiche anche se, con le metriche interne all’algoritmo dello strumento, permette di misurare le azioni intraprese in ottica di miglioramento delle performance.
Da un punto di vista tecnico, i questionari sono costruiti per rispondere ai requisiti previsti dal GRI Sustainability Reporting Standards, dagli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e alla PRASSI UNI/PDR 134:2022 Rating di sostenibilità per imprese di minori dimensioni.
Gli elementi caratteristici della transizione energetica, green e digitale saranno l’oggetto di un focus della prossima edizione di Visionaria, Adriatic Innovation Forum, in programma dal 22 al 24 novembre 2023. Nella prima giornata, in apertura della tavola rotonda “Transizione Energetica: a che punto siamo”, con importanti relatori di livello nazionale, il Centro studi “G. Tagliacarne”, su incarico dall’Ente camerale, presenterà la ricerca dal titolo “L’impatto dei rincari energetici e il ruolo degli investimenti green e digitali – Analisi 2023”, con uno specifico focus sulle imprese delle province di Chieti e di Pescara. E’ un impegno strategico della Camera di Commercio, in un’ottica pluriennale, con l’attivazione di specifici servizi promossi dal Punto Impresa Digitale, punto territoriale di Unioncamere sui temi della doppia transizione digitale ed ecologica e della sostenibilità.