InAscolto - il podcast di approfondimento
Al 31 dicembre 2022, le imprese registrate presso la Camera di commercio di Chieti Pescara sono 81.354, in diminuzione dell’1,8% rispetto allo stock registrato al 31/12/2021, quando erano 82.875. Rappresentano il 54,8% rispetto alle imprese abruzzesi (148.436 imprese).
Chieti è la prima realtà regionale per numero di imprese (44.378 imprese, il 29,9% delle im-prese regionali), seguita dalla provincia di Pescara (36.976 imprese, il 24,9%), di poco distac-cata dalla provincia di Teramo (36.551 imprese, il 24,6%).
La differenza tra il numero annuo di iscrizioni (3.672) e il numero delle cessazioni1 (3.466) mo-stra un saldo positivo più contenuto rispetto al 2021, passando da 847 a 206 unità, con una variazione negativa annuale dello stock di imprese del -1,8%, superiore sia della media regio-nale (-0,8%), sia del Mezzogiorno (-0,4%), sia di quella italiana (-0,8%).
1 Alle cancellazioni effettive dal registro camerale sono da aggiungere le cessazioni d’ufficio effettuate periodi-camente dalla Camera di commercio per le imprese non operative da più di tre anni, in applicazione del d.p.r. 247 del 23/07/2004 e successiva circolare n° 3585/C del Ministero delle Attività Produttive; di conseguenza, l’ammontare delle imprese registrate può diminuire anche in presenza di un saldo attivo tra i flussi di iscrizio-ne e cessazioni, essendo queste ultime calcolate al netto di quelle disposte amministrativamente dalle Camera.
La riduzione del saldo positivo registrato nel 2022 è influenzata sia da una diminuzione delle iscrizioni che passano da 4.106 a 3.672 (-10,6%), sia dall’incremento delle cessazioni d’impresa (al netto di quelle d’ufficio) che, complessivamente, nelle province di Chieti e Pe-scara passano da 3.259 a 3.466 (+6,4%).
La diminuzione delle iscrizioni è maggiore nella provincia di Chieti (-12,4%) rispetto a quella registrata nella provincia di Pescara (-8,6%). Le cessazioni d’ufficio, invece, aumentano in mi-sura maggiore nella provincia di Pescara (+11,1%) rispetto all’aumento nella provincia di Chie-ti (+2,4%).
Dai dati emerge quindi che anche nel 2022 non si è tornati ai valori precrisi. Le iscrizioni di impresa nelle province di Chieti e Pescara complessivamente passano da 4.612 unità nel 2019 a 3.672 nel 2022, un valore più basso del 2020 (3.761 imprese; anno della crisi imposta dalla pandemia da Covid-19 e dai lockdown), nonostante il rimbalzo di natalità di impresa registra-to nel 2021 con 4.106 unità.
Un ulteriore dato che permette di analizzare il tessuto imprenditoriale riguarda il numero del-le imprese attive (ossia di quelle imprese che sono risultate produttive per almeno sei mesi nel corso dell’anno) pari a 69.619 nel 2022, in diminuzione rispetto al 2021 del 2,3% per le due province considerate complessivamente (Chieti -2,1%; Pescara -2,3%).
Dalla disaggregazione dei dati per forma giuridica, emerge come le ditte individuali rappre-sentino la componente numericamente più importante del sistema imprenditoriale locale pari al 56,6% delle imprese. A livello di stock al 31/12, le ditte individuali hanno subìto la riduzione maggiore rispetto alle altre forme giuridiche, passando da 48.236 unità nel 2021 a 46.053 nel 2022 (-4,5%). A fronte di 2.205 nuove iscrizioni ne corrispondono 2.657 cessate, con un saldo negativo di 452 unità. Seguono per numerosità le società di capitali con uno stock di 23.134 unità (28,4%), in au-mento rispetto al 2021 del 3,6%. E’ l’unica forma giuridica a realizzare un saldo positivo pari a 738 unità. I dati evidenziano anche per quest’anno la tendenza del sistema produttivo locale a crescere grazie all’espansione di forme d’impresa patrimonialmente più solide e che tendono a posizionarsi sul mercato con maggiore competitività. Di contro, le società di persone (il 12,6% delle imprese totali) hanno registrato una diminuzio-ne dell’1,3%, attestandosi a 10.250 unità.
Nella graduatoria delle province per tasso di crescita la provincia di Pescara si posiziona a me-tà classifica in 54esima posizione (+0,49%), dopo la provincia de L’Aquila al 47esimo posto (+0,57%). Segue la provincia di Teramo in 58esima posizione (+0,45%), mentre la provincia di Chieti è sostanzialmente stazionaria, con un tasso di crescita quasi nullo (+0,05%; 83 esima posizione).
Il patrimonio informativo del Sistema camerale consente anche di effettuare un’analisi dei settori economici più rilevanti per l’economia del territorio. Il commercio (18.965, il 23,3% del totale), l’agricoltura (16.242 imprese, pari al 20,0% dello stock complessivo) e le costruzioni (9.390, pari all’11,5% delle imprese) sono i settori in cui si concentra la maggior parte delle imprese attive presso la Camera di commercio di Chieti-Pescara.
Seguono le imprese del comparto manifatturiero (8,2%) con unità 6.675, di quello turistico di alloggio e ristorazione (7,0%) e le altre attività di servizi (4,5%).
A livello provinciale, considerando estensione e tipologia di destinazione del territorio, è possibile notare una maggiore vocazione agricola di Chieti, dove sono localizzate 12.121 imprese delle 16.242 operanti nel settore primario complessivamente registrate al Registro camerale;
allo stesso modo, si nota un maggior peso della componente commerciale nella provincia di Pescara, dove sono localizzate 10.010 delle 18.965 attività distributive complessivamente re-gistrate nel Registro della Camera di commercio di Chieti e Pescara. Rispetto al 2021, le attività economiche con maggiore crescita sono quelle professionali, scientifiche e tecniche che registrano un +4,6%, seguite dalle attività immobiliari (+4,2%). In crescita anche il numero delle imprese che offrono forniture di energia elettrica, gas, vapore (+2,3%), istruzione (+1,8%), attività artistiche e sportive (+1,5%), attività finanziarie e assicura-tive (+1,0%). Al contrario, si riduce il numero delle imprese estrattive (-4,9%), quelli del trasporto e magaz-zinaggio (-4,5%), quelle del settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio (-4,1%), le mani-fatturiere (6.675 imprese, -2,5%), quelle del settore agricolo (16.242, -2,4%), del settore delle costruzioni (9.390 imprese, -2,0%), quelle della fornitura di acqua, reti fognarie, attività di ge-stione di rifiuti (-1,7%), dei servizi di alloggio e di ristorazione (5.693 imprese, -1,4%). Variazioni quasi nulle invece si registrano per le imprese di altri settori come i servizi di infor-mazione e comunicazione, nonché sanità e assistenza sociale (entrambi i settori -0,2%) e no-leggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (-0,1%).
Un’ulteriore informazione sul patrimonio imprenditoriale del territorio riguarda la tipologia prevalente dell’imprenditore.
Le 21.355 imprese femminili rappresentano la categoria più rilevante quanto ad incidenza sul-lo stock complessivo (26,2%) e mostrano, nel 2022, un saldo anagrafico negativo (-90), dato dalla differenza tra 1.004 nuove iscrizioni e 1.094 cessazioni.
Le imprese giovanili hanno fatto registrare un saldo positivo, pari a 569 unità (946 registrate a fronte di 377 cessazioni), pur in presenza di un calo complessivo del -4,4%; il dato, in apparen-te contraddizione, è dovuto all’innalzamento dell’età anagrafica dei soci che porta automati-camente un’impresa “under 35” a non essere più considerata giovanile.
Gli imprenditori stranieri, invece, detengono la titolarità del 9,0% delle imprese locali, in di-minuzione del 4% rispetto al 2022, attestandosi su 7.329 imprese.
Le imprese artigiane rappresentano una quota rilevante della base produttiva del Paese. Basti considerare che sfiorano quasi 1,3 milioni di imprese (1.274.148), mentre in Abruzzo le unità si attestano su un valore di 28.285.
Nel 2022 le province di Chieti e Pescara hanno registrato complessivamente 739 nuove im-prese a fronte tuttavia di 853 cessazioni, per un saldo negativo pari a 114 unità. Al 31/12/2022 lo stock registrato è pari a 14.165 unità.
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