Il fenomeno è trainato dai settori in cui la digitalizzazione dei consumi culturali è più consolidata. Tra questi c’è quello musicale – basti pensare alle classifiche e ai grandi eventi (Sanremo inclusa) dominati dalla presenza di giovanissimi -, oltre a quello annesso della radio. Ma anche il mondo della fiction, in cui la tendenza più evidente è quella dei teen-drama. Con il fenomeno Mare Fuori: una serie pensata per la tv generalista – dove non era mai decollata – è riuscita ad esplodere solo quando ha cambiato i suoi canali di fruizione, dalla tv tradizionale alle piattaforme. La centralità dei gusti delle nuove generazioni si afferma anche in settori, come quello della comunicazione, che riguardano trasversalmente buona parte dell’economia, con il rebranding di marchi storici che rinnovano la loro immagine per avvicinarsi alle tendenze più attuali vicine ai giovani.
Il maggior protagonismo delle nuove generazioni nello sviluppo di contenuti è connesso ad una maggiore flessibilità e sensibilità nell’interpretare le incertezze dei nostri tempi. Lo conferma, ad esempio, l’assegnazione della curatela del padiglione italiano della 18ª Mostra internazionale di architettura a Venezia ad un collettivo di architetti millennial. Così anche l’affermazione di designer under 40, nativi sostenibili, dimostrano una capacità di governare meglio la sfida della transizione verde. Anche nell’editoria, in cui è forte la compenetrazione con il digitale sonon sempre di più le giovani scrittrici italiane con pseudonimi inglesi o americani (indispensabili per essere letti sulla community internazionale #BookTok) fattesi notare su Wattpad (la più grande community mondiale di self publishing popolata da migliaia di scrittori e lettori dove le case editrici fanno scouting di nuovi fenomeni letterari) con i loro romanzi, poi acquistati e ripubblicati dalle case editrici tradizionali. Come accaduto a Il Fabbricante di lacrime di Erin Doom, il libro più venduto in Italia nel 2022.
Un dinamismo che dimostra la grande capacità del Sistema Produttivo Culturale e Creativo italiano di adattarsi ai cambiamenti, alle nuove sensibilità e preferenze, confermando il suo ruolo fondamentale per migliorare la nostra società ma anche la nostra economia.