Il mercato del lavoro nel 2022

Renato De Iuliis

Renato De Iuliis

In organico della Camera dal febbraio 1990, attualmente ho il ruolo di Capo Servizio Patlib Pip Prezzi Protesti Statistica della Camera di Commercio Chieti Pescara.

Le forze di lavoro nel 2022 risultano nelle province di Chieti e Pescara complessivamente composte da 285 mila unità (Chieti: 151 mila; Pescara: 134 mila), stazionarie rispetto all’anno precedente.

Gli occupati risultano 253 mila (Chieti: 134 mila in forte calo rispetto ai 139 del 2021; Pescara: 119 mila in crescita rispetto ai 117 del 2021), nel complesso 3 mila in meno rispetto all’anno precedente; le persone in cerca di occupazione sono risultate 32 mila (Chieti: 15 mila; Pescara: 17 mila), duemila in più rispetto all’anno precedente.

Il tasso di attività 15-64 anni si attesta a Chieti sul 63,2 a Pescara sul 65,6% (Abruzzo: 64,7%), il tasso di occupazione a Chieti sul 42,2%, a Pescara sul 44,4% (Abruzzo: 44,1%), quello di disoccupazione a Chieti sul 11,4% (in decisa crescita rispetto al 9,9% del 2021), a Pescara sull’11,3% (Abruzzo: 9,6%).

Si deve tenere presente che il Regolamento (UE) 2019/1700 del Parlamento europeo e del Consiglio, che si applica a decorrere dal 1° gennaio 2021, ha stabilito requisiti più dettagliati e vincolanti per le statistiche europee su persone e famiglie basate su dati a livello individuale ottenuti su campioni, con l’obiettivo di migliorarne l’armonizzazione. Pertanto, a partire dal 2021 la nuova rilevazione Forze di lavoro ha recepito le indicazioni del Regolamento, introducendo cambiamenti nelle definizioni di famiglia e occupato e utilizzando un nuovo questionario.

Il tasso di attività misura il livello di partecipazione al mercato del lavoro all’interno di un sistema economico. È dato dal rapporto fra la popolazione appartenente alla forza lavoro e la popolazione in età attiva, dove la forza lavoro corrisponde alla somma degli individui economicamente attivi, cioè occupati o disoccupati, mentre la popolazione in età attiva comprende convenzionalmente gli individui fra i 15 e i 64 anni. Il tasso di attività della provincia di Chieti è fino al 2013 sensibilmente inferiore a quello medio regionale e nazionale e mostra a partire dal 2014 un trend crescente che lo porta nel 2019 su valori analoghi ad essi. Dal 2020 è tornato ad essere inferiore a quello regionale e nazionale. Per quanto riguarda la provincia di Pescara, l’andamento degli ultimi 10 anni è piuttosto altalenante con due picchi il primo in alto nel 2012 e il secondo in basso nel 2015, a partire dal quale inizia una ripresa per tornare prima a decrescere dal 2020 ma subito a riprendere il trend positivo.

Da notare che il tasso di attività tra i giovani (classe di età tra 15 e 24 anni) in provincia di Chieti fa registrare un salto in aumento dal 18,1% del 2021 al 26% nel 2022, mentre a Pescara resta stazionaria attorno al 19,2% (23,1% in Abruzzo e 26% a livello nazionale).

Il tasso di occupazione è un indicatore statistico che misura l’incidenza degli occupati sul totale della popolazione. Si ottiene dal rapporto tra gli occupati tra i 15 e i 64 anni e la popolazione della stessa classe di età.

Il tasso di occupazione è utilizzato per valutare l’evoluzione del mercato del lavoro e la capacità di utilizzarne le risorse umane disponibili, rappresentando quindi una misura della forza strutturale del sistema economico. Osservando il tasso di occupazione nel tempo, si nota nelle province di Chieti e di Pescara un andamento più oscillante di quello che si osserva a livello medio nazionale ed a livello regionale e conferma di assumere anche nel 2022 sia a Chieti che a Pescara un valore inferiore sia a quello abruzzese che italiano. I dati dal 2020 riflettono l’adeguamento al nuovo più restrittivo regolamento Ue e comunque un trend positivo negli ultimi tre anni per Pescara mentre a Chieti dapprima in crescita nel 2021, e poi in decrescita nel 2022. Anche in questo caso spicca il sensibile aumento del tasso di occupazione giovanile (tra 15 e 24 anni) rilevato nella provincia di Chieti che passa dal 12,3% del 2021 al 18,4% nel 2022, molto di meno a Pescara che dal 13,6% del 2021 sale al 13,9% del 2022 (17,6% in regione e 19,8 a livello nazionale).

Il tasso di disoccupazione è dato dal rapporto tra il numero di individui in cerca di occupazione e la forza lavoro. In base alle definizioni adottate dai principali organismi internazionali e recepite dall’ISTAT, un individuo è considerato in cerca di occupazione se è di età superiore ai 15 anni e, all’indagine sulle forze di lavoro, dichiara di trovarsi in una condizione professionale diversa da quella di occupato, di non aver effettuato ore di lavoro nel periodo di riferimento, di essere alla ricerca di un lavoro almeno da 30 giorni rispetto al periodo di riferimento, e di essere disponibile, entro due settimane, ad accettare un lavoro, qualora gli venga offerto. Il tasso di disoccupazione è una misura di tensione sul mercato del lavoro dovuta a un eccesso di offerta da parte dei lavoratori rispetto alla domanda espressa dalle imprese.

Nell’analisi dei dati si deve necessariamente tener conto che la condizione relativa alla ricerca attiva di occupazione implica come, in fasi economiche recessive, si possa registrare una riduzione del tasso di disoccupazione a causa del fenomeno del lavoratore scoraggiato. Il tasso di disoccupazione delle province di Chieti e Pescara è tra il 2009 e il 2022 nel complesso superiore rispetto a quelli medi di livello sia regionale che nazionale. In particolare mentre nel 2021 rispetto al 2020, si assiste ad un tasso di disoccupazione lievemente in crescita a livello nazionale e nella provincia di Pescara, leggermente in calo a livello regionale e più marcato nella provincia di Chieti, nel 2022 rispetto al 2021, a fronte di un deciso calo a livello nazionale, una certa stazionarietà a livello regionale e nella provincia di Pescara, si è costretti a registrare un sensibile aumento nella provincia di Chieti.

Si evidenzia un decremento del tasso di disoccupazione giovanile (tra 15 e 24 anni) rilevato sia nella provincia di Chieti che passa dal 31,8% del 2021 al 29,2% nel 2022, così come a Pescara che dal 29,6% del 2021 scende al 27,6% nel 2022 (seppure di molto inferiore a quello rilevato in regione che passa dal 29,6% al 23,8% ed a quello nazionale che dal 29,7% si riduce al 23,7%).

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