Dall’analisi dei dati riferiti alle esportazioni rilevate trimestralmente nel corso dell’anno 2022, a fronte di un sensibile incremento medio nazionale (+ 20%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e più modesta crescita di quello regionale (+2%), il valore dell’export di Pescara, dopo il +6,2% registrato nel 2021 rispetto al 2020, continua ad aumentare ancora rispetto al 2021, passando da quasi 541 a quasi 559 milioni di euro, traducendosi in termini percentuali in una variazione del + 3%; il suo peso sul totale regionale è del 6,3%. In controtendenza si evidenzia decisamente negativo l’andamento dell’export di Chieti che, dopo il +2,4% registrato nel 2021 rispetto al 2020, soffre una sensibile diminuzione rispetto al 2021 passando da quasi 5.643 milioni a circa 5.208 milioni di euro, che in termini percentuali corrisponde ad una variazione del -8%; il suo peso sul totale regionale è del 58,8%, più di sei punti percentuali in meno nel confronto con il 2021. Insieme le due province con quasi 5.767 milioni di euro registrano un decremento del 7% rispetto al 2021.
Analizzando nel dettaglio l’interscambio commerciale il confronto tra i flussi import export del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, evidenziano, a livello regionale (con importazioni in aumento del 16% ed esportazioni pure in crescita ma solo del 2%) un saldo positivo di più di 3.310 Milioni di euro, ma in discesa rispetto al saldo rilevato nel 2021 attestatosi sui 3.900 Milioni di euro.
Fonte: elaborazioni Camera di CommercioChieti Pescara su dati C.Stat
Per la provincia di Chieti (con importazioni in aumento nell’ordine del 6% ed esportazioni in decisa contrazione dell’8%) la bilancia commerciale continua a presentare un avanzo (2.588 Mio eur), ma anch’esso in diminuzione rispetto al saldo positivo registrato nello stesso periodo del 2021 (circa 3.189 Mio eur)
Mentre per la provincia di Pescara (con importazioni fortemente in crescita nell’ordine del 31% ed esportazioni in lieve aumento del 3%) il disavanzo continua a risultare di segno ancor più negativo ( quasi 174 Milioni di euro), rispetto al saldo registrato nel 2021 (circa 17 Mio eur).
Per quanto attiene al grado di apertura commerciale e quindi alla direzione della destinazione delle merci vendute ai principali paesi di sbocco, si rileva che sono dirette in Europa (area euro 12) il 54% delle esportazioni della provincia di Chieti (erano il 59% nel 2021 con una contrazione del 15%), il 34% quelle di Pescara (erano il 29% nel 2021 con un incremento del 20%), il 9% verso altri paesi europei UE in provincia di Chieti ( erano l’11% nel 2021 con una contrazione del 20%), l’8% quelle di Pescara (rimanendo stazionarie rispetto al 2021); il 9% rappresenta la quota di mercato verso il Regno Unito in provincia di Chieti (-6%), il 5% in provincia di Pescara (-5%); il 3% dell’export di Chieti è diretto in Africa (era l’1% nel 2021 con +478%), il 5% quello di Pescara (era l’1% con +293%); l’8% delle esportazioni di Chieti sono dirette verso l’area “nafta” (Stati Uniti Canada e Messico) con un incremento del 7%, mentre quelle di Pescara risultano il 10% (erano il 16% nel 2021 con una contrazione del 35%); infine il 2% delle esportazioni di Chieti va in India (con una variazione di ben +1182%), mentre quelle di Pescara si elevano al 9% (+363%). Da segnalare infine la forte contrazione, per effetto del conflitto, delle esportazioni sia verso Federazione Russa che verso l’Ucraina, misurando, sebbene se con un peso complessivo marginale solo di circa l’1%, valori di decrescita che sfiorano il 50%.
A livello di macrosettori resta sempre l’attività manufatturiera ad esaltare la predominante vocazione nelle esportazioni (con un peso di oltre il 97% per l’Abruzzo, di quasi il 94% per Pescara e di quasi il 99% per Chieti).
Passando ad analizzare la dinamica della composizione dell’export per singoli settori si osservano, nel 2022 rispetto all’anno precedente, variazioni tutte negative nel comparto dei mezzi di trasporto: in Abruzzo (con un peso del 35,4% rispetto a tutte le esportazioni in regione) è del -22%; a Pescara rappresentando il 4% delle esportazioni complessive risulta del – 19% ed addirittura a Chieti dove pesa per ben il 55,6% si deve registrare un segno negativo del 24%.
Si sono rilevati aumenti consistenti in termini percentuali nell’export dei prodotti agricoli (+26% in Abruzzo, +24% a Chieti e +30% a Pescara), delle industrie alimentari, bevande e tabacco (+17% in Abruzzo, +23% a Chieti e +14% a Pescara), ed ancora delle industrie tessili con un aumento del +40% in Abruzzo, del +15%, a Chieti e del +22% a Pescara; variazioni sensibilmente positive anche per il comparto Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici (+45% in regione e + 88% a Chieti +12% a Pescara); da registrare positive anche le variazioni nel settore Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi: (+ 23% in Abruzzo, +26%, a Chieti e del +5% a Pescara); e nell’export concernente le Attività metallurgiche e fabbricazione di prodotti in metallo (+ 26% in Abruzzo, +33%, a Chieti e del +8% a Pescara). Qualche segnale disomogeneo, infine dal comparto “Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, fabbricazione di apparecchiature elettriche” (+ 6% in Abruzzo, +13%, a Chieti, ma con un -5% a Pescara).
Renato De Iuliis
In organico della Camera dal febbraio 1990, attualmente ho il ruolo di Capo Servizio Patlib Pip Prezzi Protesti Statistica della Camera di Commercio Chieti Pescara.