I nuovi modelli di business al femminile in Abruzzo: il punto di vista del Prof. Michele Rea

Il Dipartimento di Economia (DEc) dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, nell’ambito della Convenzione con la Camera di Commercio di Chieti Pescara, ha realizzato un progetto di ricerca dal titolo “The futurization of business: modelli di business per il cambiamento e l’innovazione”. La ricerca è stata riferita ai modelli di business emergenti nel sistema economico imprenditoriale di riferimento con particolare attenzione al mondo della micro e piccola impresa e all’imprenditorialità femminile.

Dallo studio – di cui sono responsabili scientifici il Professor Michele Rea, Direttore del Dipartimento di Economia e Professore Ordinario di Economia Aziendale, e il dott. Matteo La Torre, Ricercatore di Economia Aziendale, e che è stato condotto dalla dott.ssa Patrizia Di Tullio -, emergono interessanti risultati riguardanti lo sviluppo e l’orientamento al futuro del tessuto imprenditoriale dei territori delle provincie di Chieti e Pescara.

La ricerca è stata realizzata partendo da una analisi della letteratura nazionale e internazionale in materia di modelli di business, innovazione, imprenditorialità femminile e piccole e medie imprese. Tale ricognizione teorica è stata poi validata attraverso interviste strutturate con esperti qualificati del mondo delle imprese e delle associazioni del territorio, nonché tramite la somministrazione di un questionario strutturato sulla base dei temi più significativi emersi nelle fasi precedenti ad un campione di 1256 imprese iscritte alla Camera di Commercio di Chieti-Pescara.

Professore, quale fotografia emerge dallo studio condotto dal vostro Dipartimento sulla vitalità delle imprese chietine e pescaresi?

Dai risultati della ricerca emerge che il tessuto imprenditoriale, sebbene sia fortemente ancorato alla cultura e alla tradizione che contraddistingue il nostro territorio, mostra una significativa attenzione all’innovazione e al ricorso alle tecnologie digitali. I processi di trasformazione digitale, in particolare, sembrano poter operare quale volano dello sviluppo anche per i settori più tradizionali. Un altro aspetto che sembra emergere con importanza via via maggiore è legato all’attenzione agli aspetti della sostenibilità dei processi produttivi e di consumo. La sostenibilità è sempre più spesso interpretata come agente in grado di generare valore (e non come accadeva in passato, come mero elemento incrementativo di costi per le imprese e per i consumatori) e potrà essere particolarmente efficace in settori economici fondamentali per il nostro territorio, come ad esempio il turismo, i cui modelli di business possono fare leva sul valore del territorio e delle sue risorse naturali come fonte di differenziazione e competitività. Rimane infine l’importanza di lavorare per lo sviluppo sistemico del territorio, in cui l’attività d’impresa deve essere concepita all’interno di una più ampia filiera e rete di collaborazione sociale, economica e istituzionale.

Parlando di imprese in “rosa”, quali sono i punti di forza e i punti debolezza dell’imprenditoria femminile in Abruzzo?

La leadership femminile, in virtù della prontezza al cambiamento e della capacità di ascolto e relazionale delle donne, avrà un ruolo preminente. La sensibilità che contraddistingue il “woman personal touch”, tende sempre di più ad essere interpretata come un punto di forza cui fare ricorso nei processi di governo e di gestione dell’impresa, anche con riferimento ai processi di transizione generazionale delle imprese familiari. I risultati della ricerca evidenziano un altro aspetto significativo: il graduale venir meno dei cosiddetti settori “gendered”. L’imprenditoria femminile potrà, infatti, trovare i suoi futuri sviluppi in tutti i settori economici ritenuti più promettenti, tra i quali sembrano assumere rilevanza sempre maggiore il turismo e l’ospitalità, il marketing e la comunicazione, la tutela del territorio, e l’agroalimentare.

Alla luce dei dati raccolti e dell’evoluzione del contesto economico e sociale, quali ritiene possano essere le strategie di business vincenti per le aspiranti imprenditrici abruzzesi?

Anche per le imprese femminili sarà sempre più importante stimolare, e al tempo stesso alimentare, la costruzione di un efficace sistema di collaborazioni economiche e istituzionali ormai imprescindibili per le attività imprenditoriali di qualsivoglia settore. Sviluppare sinergie tra imprese, università ed enti di ricerca è ritenuta, ad esempio, una vera e propria priorità per poter costruire ecosistemi in grado di far leva sulla cultura dell’innovazione, non solo tecnologica, e sulla crescita del capitale umano attraverso processi strutturati e sistematici di formazione continua. Un ulteriore aspetto che merita di essere sottolineato è relativo alla crescente consapevolezza delle donne imprenditrici del fatto che talune riconosciute prerogative di genere (la sensibilità, le capacità relazionali, l’intuito) più che essere considerate in termini comparativi con il genere maschile,  debbano essere valorizzate come fonte distintiva di quella intelligenza emotiva che sempre più contraddistingue le funzioni di leadership. Rimane fondamentale, infine, che lo sviluppo dell’imprenditoria femminile sia riconosciuto come espressione di un cambiamento anche culturale e, a tal fine, sia accompagnato da idonee politiche di sostegno.

Michele Rea
Professore Ordinario di Economia aziendale presso il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara.

Leggi anche