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Finanziamenti all’innovazione: le risorse non mancano, ma c’e’ bisogno di progetti validi e piu’ attenzione

Troppo spesso il pessimismo avvolge gli aspiranti e gli imprenditori poco accorti, perché ritengono che vi siano pochi incentivi di finanza pubblica per lo sviluppo delle proprie imprese.

Un pessimismo non giustificato e frutto, purtroppo, di una scarsa conoscenza delle tante risorse messe a disposizione per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale in questi anni e probabilmente nei prossimi a venire.

Ma quali sono le cose da fare, quindi, per reperire risorse per le proprie idee o imprese? E quali sono le misure attualmente disponibili?

Come prima cosa, bisogna avere le idee chiare su cosa si voglia realizzare ed essere sempre pronti con un progetto e un piano di costi. Solitamente i bandi escono e i tempi per la partecipazione sono stretti, avere già un buon punto di partenza facilita le cose.

Secondo, tenersi costantemente informati monitorando gli enti che nella maggior parte dei casi erogano finanziamenti alle imprese. Tra i più importanti: Simest, Invitalia, MISE, sistema camerale e regioni. Monitorando i loro siti è possibile essere costantemente aggiornati e pronti per intercettare dei bandi interessanti.

E quali sono i bandi ad oggi disponibili? Uno dei bandi più interessanti è sicuramente il Voucher Consulenza in Innovazione. La misura Voucher per consulenza in innovazione è l’intervento che sostiene i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI attraverso l’introduzione in azienda di figure manageriali in grado di implementare le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, nonché di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali. La dotazione è pari a 75 milioni di euro. Con una copertura a fondo perduto pari al 50%, per un contributo massimo di 40.000 euro, è sicuramente un’ottima opportunità.

Altra misura interessante, il Fondo transizione industriale. I progetti devono prevedere un miglioramento dei processi aziendali in termini di tutela ambientale, mediante una maggiore efficienza energetica o attraverso il riciclo e recupero delle materie prime.
Per il miglioramento dell’efficienza energetica la misura finanzia fino al 50% delle spese, per l’uso efficiente delle risorse il contributo può arrivare al 60%, per gli impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili la soglia può salire al 65%.

Due esempi, di come le risorse ci siano. Basta prestare attenzione ed avere le idee chiare.

Walter D'Amario

Docente di Web Marketing presso l'Università “G. D'Annunzio” di Chieti-Pescara,