Competenze digitali boost per la produttivita’ e l’innovazione tecnologica

Partiamo dalle buone notizie. Il PNRR assegna all’obiettivo della transizione digitale 48,1 miliardi di euro, pari al 25,1% del totale dei 191,5 miliardi di euro a disposizione dell’Italia. Le imprese hanno quindi la possibilità di valorizzare gli investimenti in tecnologie digitali che dipende dalla presenza di capitale umano con competenze adeguate.

La cattiva notizia è che secondo l’indagine Excelsior 2022 sulle competenze digitali, pubblicata lo scorso mese di maggio, meno del 42% delle imprese ha adottato un piano integrato di investimenti nel campo della transizione digitale. Inoltre, l’Italia presenta una bassa percentuale di lavoratori specializzati nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), il 3,8% del totale degli occupati, rispetto alla media dell’Unione Europea del 4,5% e lontana dai paesi leader. L’Italia, inoltre, occupa il 25° posto in Europa nell’indicatore DESI relativo al capitale umano e solo il 46% delle persone possiede almeno competenze digitali di base (contro una media UE del 54%). L’Abruzzo è in linea con i dati medi dell’Italia, presentando un divario del 45,8% nella domanda e offerta di competenze digitali, che sale al 49,7% per le tecnologie legate all’Industria 4.0, avvicinandosi alla media del centro-nord.

Tra le diverse analisi contenute nel rapporto, Excelsior evidenzia l’importanza di sostenere la crescita di un sistema di imprese in grado di sviluppare tecnologie e soluzioni digitali innovative, anche per garantire una sorta di indipendenza tecnologica: l’Europa rincorre America ed Asia in molti settori tech. La UE, per provare a colmare questo gap, ha previsto un aumento degli investimenti per supportare lo sviluppo delle imprese “unicorno”, ovvero le start-up con una capitalizzazione di mercato superiore a 1 miliardo di dollari. In questa speciale classifica l’Europa arranca e l’Italia ne è fanalino di coda: dei 2.282 unicorni nel mondo contati nel 2022, solo 222 sono targati Europa, rispetto ai 1.243 degli Stati Uniti, ai 306 della Cina e ai 119 del Regno Unito. I paesi europei in cima alla classifica sono Germania (58), Francia (35) e Svezia (30). Sono cinque (5), invece, gli unicorni presenti in Italia, un valore pari a quello di Paesi con un tessuto produttivo dimensionalmente più piccolo come Belgio, Finlandia e Austria.

È per questo motivo che si stanno intensificando le iniziative volte a sostenere e diffondere le start-up innovative. La Camera di Commercio Chieti Pescara e la sua Agenzia di Sviluppo, in collaborazione con partner privati come Innovalley e le università abruzzesi, promuovono dal 2020 la Starcup Abruzzo e, aderendo ad un programma nazionale sulla formazione, sviluppa azioni per la diffusione della cultura dell’imprenditorialità innovativa.

La strada è sicuramente lunga e tortuosa ma siamo certi che “se puoi trovare un percorso senza ostacoli, probabilmente non ti porta da nessuna parte” (Frank Clark).

Gianluca De Santis
Turismo, digitale, orientamento e sviluppo locale: questi gli ambiti attuali del mio lavoro ma spaziare è il mio hobby preferito. Maratoneta e giocatore di basket: l'altezza da play non l'ho mai vista come un limite ma un'opportunità.

Leggi anche