Proviene da una famiglia numerosa composta da cinque fratelli. Ha, a sua volta, tre figli. E’ così – ironizza, che si è fatta le ossa in materia di organizzazione. Ha una lunga esperienza in associazione (Confindustria Chieti Pescara) perché, ammette, è sempre molto rispettosa dei ruoli. Ha una grande capacità di mediare ma non perde mai l’obiettivo. Ma, soprattutto, non ama perdere tempo. Dirige la Tecnoasfalti Srl e si trova nel pieno del passaggio generazionale a due dei suoi figli. Stiamo parlando di Antonella Marrollo, eletta il 12 ottobre scorso presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile, un organo in Camera di commercio che ha l’obiettivo di valorizzare e supportare le imprese in rosa e che resterà in carica tre anni.
Presidente Marrollo come si sente in questa nuova veste?
Innanzi tutto, permettetemi di ringraziare le mie amiche di Confindustria che hanno proposto la mia candidatura e tutte le nuove componenti che mi hanno votata ad unanimità. Molte di loro hanno già fatto parte del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio Chieti Pescara. Le mie colleghe sono donne frizzanti e vivaci a cui chiedo un contributo fattivo per la valorizzazione delle imprese rosa. Farò tesoro di quanto fatto in precedenza per una programmazione capace di superare i grandi limiti culturali e finanziari che le donne incontrano, ogni giorno, lungo il loro cammino.
A quali limiti fa riferimento?
Una impresa su 5 in Italia è donna. In Europa, invece, le aziende rosa sono il trenta per cento. L’Abruzzo si conferma, nel primo semestre 2023, terza regione italiana con donne alla guida. Chieti è, addirittura, in testa. Ma le mie colleghe donne hanno, spesso, difficoltà a splendere per via delle tante ombre sul settore: la crescita delle imprese femminili guidata da madri è ancora bassa rispetto ai livelli pre-covid; la scelta delle materie STEM (acronimo inglese che indica le discipline scientifico – tecnologiche) è sempre ridotta; permane la difficoltà di accesso ai finanziamenti.
Come pensa di poterli superare?
Da quello che ho avuto modo di apprendere in questi pochi giorni dalla presa del mio incarico, in Abruzzo c’è un alto tasso di presenze femminili ma nei settori a bassa specializzazione e capitalizzazione. Mi piacerebbe, dunque, capire insieme alle mie colleghe quelle che sono le reali esigenze del territorio, partendo da una formazione aggiornata ed innovativa e da una valutazione approfondita del rapporto con le banche. E, poi, c’è il grosso problema – l’ho sperimentato in prima persona da madre di tre figli – di riuscire a conciliare lavoro e famiglia. Insieme a tutte le componenti possiamo provare a fare da raccordo di tutte le esigenze. Purtroppo, sono la prima ad ammetterlo, facciamo parte di un sistema che fatica ad arrivare alle imprese: è necessario, favorire la conoscenza delle opportunità date dalla Regione, il PNRR e l’Agenda 2030 affinché si possa creare una imprenditoria sana, forte e strutturata.
Quali sono le prime azioni che muoverà il Comitato?
Innanzi tutto, il 23 novembre, in occasione di Visionaria, il festival dell’innovazione della Camera di commercio Chieti Pescara e della sua Agenzia di sviluppo, facciamo tappa con il Giro delle donne che fanno impresa, una iniziativa di Unioncamere per fare il punto sullo stato dell’arte dell’imprenditoria femminile. In particolare, analizzeremo il difficile rapporto che intercorre tra le donne e la tecnologia. Le difficoltà riscontrate a partire dal Covid, hanno fatto sì che fossero a chiudere più le imprese femminili che quelle maschili. Questo è un gap che va assolutamente colmato. Ne parleremo con rappresentanti del Mimit – Ministero delle imprese e del Made in Italy, di Invitalia e di Unioncamere. Ma offriremo anche uno sguardo sul nostro territorio con la presenza di buone pratiche in materia di sostenibilità. Ma non ci fermeremo qui, nonostante manche poco alla fine dell’anno. Abbiamo in animo di organizzare, entro la fine dell’anno, un corso di formazione specialistica in materia aziendale, dagli aspetti contabili a quelli previdenziali, passando per il marketing e l’internazionalizzazione.