“Dominazione del mondo. Il solito sogno. I manicomi sono pieni di gente che crede di essere Napoleone.”
C’era una volta la spia, c’era una volta lo spionaggio a fin di bene, c’era una volta 007.
Il mondo è cambiato negli ultimi decenni. Quando si accennava a “LA SPIA” per eccellenza immaginavamo un affascinante Sean Connery in giacca e cravatta, al servizio della Corona britannica, pronto a salvare il mondo.
Quanto buonismo.
Oggi la spia, o le spie, per eccellenza, sono delle linee di codice, che strisciano e si nascondo fra i bit della rete fatti di 1 e 0, pronti a saltare nei nostri computer per spiare, rubare, a volte “assassinare” il nostro lavoro.
A fin di bene? A fin di male? Il contesto che stiamo vivendo oggi sicuramente non aiuta.
L’espandersi di pratiche digitali sempre più diffuse in ogni contesto imprenditoriale, l’intelligenza artificiale sempre più invasiva anche nella nostra vita privata, con tutto ciò che ne deriva a livello di privacy e raccolta dati, e la guerra in corso, non aiutano sicuramente a vivere un’esistenza tranquilla, soprattutto se si mettono di mezzo hacker, cracker e agenti cibernetici di qualsiasi tipo che vanno dallo spionaggio militare a quello industriale.
In un rapporto realizzato da DINTEC e Infocamere si evince: che il 79% delle imprese si trova in una fascia di rischio medio-alta, il 41% ha subito attacchi hacker, per il 57% delle aziende malware e phishing sono le tipologie di attacchi più frequenti. Il 18% delle attività rende note le proprie policy e procedure di sicurezza infomatica ai dipendenti ai quali solo per il 10% si assicurano sessioni formative sulla sicurezza informatica.
Cosa fare?
I PID – Punto Impresa Digitale offrono un servizio specifico per aiutare l’impresa a capire i rischi informatici ai quali è esposta: dagli attacchi cyber alle truffe telematiche passando dal furto di identità e molto altro.
Questo aiuta l’impresa a capire se sta tutelando i propri dati, ma anche quelli di clienti e fornitori. Conoscere tempestivamente queste situazioni e quali punti di accesso o vulnerabilità sono già a conoscenza degli hacker informatici, aiuta concretamente un imprenditore a fare il primo passo verso una maggiore sicurezza della sua struttura. Due sono gli strumenti messi a disposizione dal PID per le imprese.
“PID Cyber Check” è un test gratuito molto rapido di circa 30 domande che consente una prima auto-valutazione del livello di rischio di un attacco informatico al quale l’impresa è esposta, permettendo di focalizzare gli eventuali rischi a cui si può andare incontro restituendo anche una stima del danno economico derivante dai possibili attacchi. Al termine verrà prodotto un report personalizzato elaborato sulla base delle risposte fornite al test.
Il secondo strumento, a pagamento, è il Cyber Exposure Index (CEI), che attraverso un complesso algoritmo di estrazione ed analisi dei dati sul web, verifica se e come i cybercriminali sono entrati in possesso dei dati di una particolare impresa e quali informazioni hanno a disposizione per poterla attaccare.
Come è successo per James Bond, che dall’uomo dalla capigliatura scura e dal carattere umano e pensante di Sean Connery, ci siamo abituati allo statuario uomo d’azione, biondo e glaciale, ma sempre bravissimo, Daniel Craig, così potrebbe accadere che quello che pensavamo fosse inusuale, come il dover stare sempre allerta alle minacce informatiche, un domani possa diventare la normalità.
Concludendo, questo nuovo processo di autocoscienza e autocritica porterà l’imprenditore, e i privati, ad una nuova ulteriore consapevolezza del mondo che velocemente sta cambiando, a volte anche troppo velocemente, anche grazie ai nuovi strumenti del Punto impresa digitale.
Questo per dire che anche se il mondo si trasforma, ci saranno sempre cose che non muteranno mai: il bisogno continuo di porsi nuove sfide per l’essere umano, e il vodka Martini agitato non mescolato dell’agente 007.