Il settore automotive rappresenta il cuore pulsante dell’economia regionale con 7,5-8 miliardi di fatturato, 22.000 addetti con esportazioni che rappresentano circa il 48% di quelle dell’Abruzzo.
Il settore automotive rappresenta un tesoro per la Regione che interessa l’intero territorio, anche se con una concentrazione nella provincia di Chieti e, più nello specifico, in quella che viene definita la Automotive & Mechatronic Valley, cioè la Val di Sangro. Qui trova sede il Polo Innovazione Automotive, una rete di aziende globalizzate e organizzazioni pubbliche – grande industria, piccole e medie imprese, università e centri di ricerca – che operano nel comparto automotive e della meccanica: industria dell’auto, subfornitura, componentistica. Il Polo Automotive ha curato la redazione dell’Osservatorio Automotive 2023 (aggiornamento di una prima edizione datata 2019) che fotografa il settore anche alla luce della situazione creatasi a livello globale come l’emergenza Covid, la guerra russo-ucraina, la crisi energetica ed economica.
Al Presidente del Polo, Giuseppe Ranalli, chiediamo di fornire ai lettori della rivista della Camera di commercio, Impresa Informa, la Sua visione sui punti di forza e di debolezza emersi dall’indagine svolta nel 2023.
Dall’Osservatorio 2023 è emerso che l’Automotive si conferma un vero e proprio tesoro per l’Abruzzo, dove la presenza di Stellantis Europe Atessa (ex Sevel) e Honda Italia industriale hanno un ‘peso’ a livello nazionale ed europeo che traina tutto l’indotto e le altre aziende. Tra i punti di forza, in particolare, c’è da segnalare il livello di competenze degli addetti e la capacità di essere flessibili rispetto a molti nostri competitor, anche se è indispensabile un aggiornamento continuo. Anche le nostre tecnologie, specie nelle grandi imprese, sono avanzate.
Non possiamo però non citare i punti di debolezza emersi dall’indagine. Tra questi le infrastrutture, con particolare riferimento alle strade (manutenzione e segnaletica), la logistica, da migliorare specie con l’operatività della ferrovia (potenziamento piattaforma Saletti-Fossacesia), i servizi territoriali, i relativi costi e la gestione delle acque, i costi dell’energia e le frequenti micro-interruzioni della fornitura, la connettività, la tassazione locale come l’IMU, la ricerca e lo sviluppo sperimentale, specie per le PMI, l’aggiornamento delle competenze (upskilling e reskilling), la digitalizzazione. la percentuale media di presenze dei lavoratori in azienda.
A questi si aggiungono problemi di carattere nazionale e di carattere europeo, specie per gli Aiuti di Stato alle Grandi Imprese. Per il futuro si deve partire necessariamente da un tagliando per esaminare tutti gli elementi e intervenire ognuno con il proprio contributo al fine di mantenere questo tesoro che abbiamo.
Alla luce dei risultati dell’Osservatorio Automotive 2023, quali sono le principali sfide che l’industria automobilistica abruzzese deve affrontare per mantenere e migliorare la propria competitività a livello nazionale ed europeo?
Direi che la vera sfida consiste nel valorizzare il patrimonio di strutture, imprese, lavoratori e sistema delle competenze che consente all’Abruzzo di essere un punto di riferimento in Italia e in Europa specializzato in veicoli commerciali da un lato, e due ruote dall’altro.
Occorre sviluppare un nuovo programma di attrazione di investimenti di imprese, sia a monte che a valle della filiera. In particolare, è opportuno attivare interlocuzioni con imprese fornitrici di componenti (motori elettrici, assemblaggio batterie, colonnine di ricarica e varie) e imprese che si occupano di allestimenti (es. il 70% dei camper sono su base Ducato).
L’Abruzzo potrebbe anche ospitare un Hub per l’Economia Circolare relativamente ai veicoli commerciali leggeri e motocicli. L’iniziativa potrebbe interessare le attività progettate per aumentare la sostenibilità produttiva: rigenerazione di componenti e ricondizionamento di veicoli. Un’arma che abbiamo a nostra disposizione è la capacità di restare uniti e fare squadra perché, come diceva Henry Ford, “Ritrovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, riuscire a lavorare insieme è un successo“.
L’innovazione e la digitalizzazione emergono come temi cruciali nell’analisi dell’Osservatorio. Quali sono le iniziative che il Polo Innovazione Automotive sta adottando per promuovere e sostenere l’innovazione all’interno delle imprese e come queste iniziative si integrano con i progetti di digitalizzazione in corso?
Il Programma Automotive spiega bene le iniziative che, come Polo, promuoviamo in quest’ottica. Possiamo distinguere, da un lato, la filiera produttiva, dall’altro quella formativa. Quanto alla prima, il Polo garantisce, attraverso progetti di ricerca e trasferimento tecnologico, un’offerta di ricerca e sviluppo sperimentale qualificata e indipendente. Inoltre, organizza e concentra la domanda di ricerca e di servizi avanzati. Rispetto, invece, alla filiera formativa, la mission del Polo è di rafforzare, riqualificare e riconvertire le competenze e mettere a sistema i saperi nel settore automotive e meccanica. Questi obiettivi vengono raggiunti attraverso una molteplicità di attività, iniziative e collaborazioni. Supportiamo le nostre imprese aderenti in progetti di ricerca che di solito vedono sempre protagonisti piccole e grandi aziende da un lato, enti di ricerca (specie l’Università degli Studi dell’Aquila), dall’altro lato, in modo da rafforzare le imprese ma, allo stesso tempo, adeguare le competenze. Rispetto a queste ultime, inoltre, partecipiamo a numerosi progetti (per es. quelli relativi al programma Erasmus +) e abbiamo attivato importanti collaborazioni, prima tra tutte quella con l’ITS Academy Meccanica e informatica, di cui abbiamo contribuito alla fondazione proprio per generare un sistema di risorse e competenze per il contesto industriale in cui operiamo.
Quali sono i rischi e opportunità della mobilità elettrica per la filiera dell’automotive in Abruzzo?
Come ben sappiamo, dal 2035 in Europa si potranno vendere solo auto elettriche. Una misura in linea con il piano di Bruxelles Fit For 55, il pacchetto di misure per contrastare i cambiamenti climatici, decarbonizzare l’Europa e raggiungere la neutralità climatica.
Il settore automotive si appresta dunque ad una profonda trasformazione, perché tutte le aziende che lavorano per questo ambito sono coinvolte nel passaggio all’auto elettrica. Se, da un lato, il passaggio garantirà minor inquinamento atmosferico soprattutto nelle aree urbane, dall’altro ci saranno anche dei rischi.
I nuovi veicoli elettrici saranno molto più semplici e con meno componenti. Gli impianti sempre più automatici a partire dal cuore pulsante della logistica dei componenti che alimenta la catena di montaggio. Obiettivo? Ridurre i costi di manifattura e quelli per l’elettrificazione. Ciò comporterà senza dubbio un adeguamento delle competenze e una razionalizzazione degli occupati. Diventa indispensabile, dunque, incrementare le attività complementari, e questa è senza dubbio una grande opportunità.
Un aspetto evidenziato dall’Osservatorio riguarda il fabbisogno delle competenze, con particolare difficoltà nel reperimento di personale qualificato. Quali strategie e programmi sono in atto per affrontare questa carenza di competenze e garantire una forza lavoro adeguatamente preparata alle esigenze del settore automobilistico?
Mi aggancio a quanto detto poco fa, sul bisogno dell’adeguamento delle competenze, soprattutto rispetto a riqualificazione e riconversione (upskilling e reskilling) delle competenze interne. Dall’Osservatorio è emerso che le aziende abruzzesi hanno prospettive occupazionali importanti per l’immediato futuro, sia rispetto a nuove assunzioni in Italia che a esigenze di qualificazione e riconversione. Allo stesso tempo, però, sembra facciano fatica a trovare personale qualificato, specialmente rispetto ad alcune aree di competenza: Ricerca e Sviluppo, Manutenzione macchinari e impianti.
La chiave, dunque, è mettere in atto iniziative attraverso cui adeguare il capitale umano alle nuove esigenze che la trasformazione in atto crea; rispetto a questo sono ottimista, perché so che uno dei punti di forza dell’industria italiana, e in particolare di quella abruzzese, è proprio la grande esperienza, professionalità e flessibilità della forza lavoro.
L’Osservatorio individua nella logistica e nella dotazione infrastrutturale degli asset fondamentali per l’industria dell’automotive, con un’enfasi sull’importanza di spostare gradualmente il trasporto dalla gomma alla ferrovia per ragioni economiche e ambientali. Quali iniziative o progetti sono in corso e/o auspicabili per promuovere questa transizione e quali sfide sono state riscontrate lungo il percorso?
L’ultima parte dell’Osservatorio ha riguardato la logistica sia in inbound che outbound. In generale, la movimentazione delle merci da e per le aziende abruzzesi ha numeri importanti, e questo chiaramente soprattutto per la presenza della fabbrica del Ducato e della Honda.
La sfida per il futuro, a questo proposito, è un graduale ma significativo spostamento della modalità di trasporto dalla gomma alla ferrovia, e questo sia per ragioni prettamente economiche che di sostenibilità ambientale. Le aziende abruzzesi si stanno già muovendo in questa direzione; l’auspicio è che si creino condizioni per rafforzare ulteriormente questa tendenza. La necessità è un incremento sensibile del numero di binari dedicati al trasporto merci in Val di Sangro, perché attualmente alcuni treni devono andare all’interporto di Manoppello con aggravio di costi per ultimo miglio su gomma. È in atto un ampliamento della piattaforma Saletti e della Stazione di Fossacesia, però è indispensabile concludere i lavori entro i prossimi due anni.
Infine, considerando il ruolo trainante dell’industria automobilistica abruzzese sottolineato dall’Osservatorio, come il Polo collabora con altre istituzioni, università, e imprese del territorio per consolidare e rafforzare questa leadership nel panorama nazionale ed europeo?
In moltissimi modi. Lo fa, per esempio, partecipando attivamente al Tavolo Automotive costituito dalla Regione, che coinvolge rappresentanti degli imprenditori, dei lavoratori, aziende erogatrici di servizi, del mondo della scuola e della formazione per approfondire i punti di debolezza sopra riportati e raccogliere le sfide del futuro. Lo fa, inoltre, con molteplici collaborazioni e partnership, per esempio con l’Università degli Studi dell’Aquila e con l’ITS Academy, come accennato poco sopra. E lo fa, ancora, partecipando a numerose iniziative in ambito regionale, interregionale e nazionale. Tra queste: il Cluster nazionale Trasporti – Mezzi e sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina, il Competence Center Cyber 4.0, dedicato alla Cyber Security, nato all’interno dell’ateneo di Roma La Sapienza, l’EDIH “European Digital Innovation Hub Abruzzo e Molise – EDIH AMo”, Vitality, ecosistemi dell’innovazione sul territorio nazionale, cioè una rete di Università statali e non statali, Enti Pubblici di Ricerca (EPR), Enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati ed internazionalmente riconosciuti.
La sfida di tutte queste iniziative e collaborazioni è sviluppare un nuovo programma di attrazione di investimenti di imprese sia a monte che a valle della filiera. Proprio a tale scopo, per concludere, voglio annunciare che il 9-10 maggio 2024 si terrà l’evento INNOVATION AUTOMOTIVE FORUM, dove sarà illustrato il sistema automotive regionale con le sue eccellenze e le opportunità per chi vuole venire a produrre in Abruzzo (https://www.innovationautomotiveforum.it/).