Abruzzo: terra di pastori, Santi e poeti: proteggere la creativita’ attraverso la proprieta’ industriale e intellettuale.

È quasi un obbligo iniziare questo articolo sulla creatività utilizzando una definizione ormai quasi scontata per descrivere come la gente d’Abruzzo sia così orgogliosa e legata alla propria terra e alle proprie tradizioni tanto da trasformare dei prodotti tradizionali di oreficeria o utensili radicati nel costume e nel territorio in oggetti di utilizzo completamente diversi dal loro uso consueto ma così poeticamente artistici.
Ma la poesia e l’arte non possono bastare nella creazione d’impresa che, per sua definizione, è caratterizzata dal ben determinato scopo di produrre o scambiare beni o servizi e dalle conseguenti modalità adottate per il raggiungimento di tale scopo e, tra queste, economicità e professionalità, attraverso l’impiego di fattori produttivi quali, ad esempio, capitale, mezzi di produzione e relativi investimenti.
Si rende dunque indispensabile, perché un imprenditore possa mettere a frutto la sua creatività, le sue opere, la sua poesia, proteggere le sue opere e difenderne la tutela.
Come? Depositando un marchio d’impresa che identifichi l’ambito di protezione, cosa intende fare con la sua opera, presentandolo alla clientela ed ai concorrenti, mostrando la sua migliore immagine commerciale, permettendogli di distinguersi dai competitors e fidelizzare i potenziali clienti. In sostanza sarà il biglietto da visita dell’imprenditore lungimirante ma dovrà essere rafforzato da quello che è il brand del marchio: l’insieme dei segni distintivi quali insegne, denominazione d’impresa, emblemi, slogan, colori aziendali, design che costituiranno l’immagine commerciale dell’impresa stessa.
E proprio sul design o disegno che viene fuori tutta la poetica e la fantasia abruzzese, riscontrabili soprattutto in settori che affondano le loro radici nella tradizione artigianale abruzzese: l’oreficeria, la lavorazione ceramica, il settore agrifood, specificatamente per la pasta ed i dolciumi.
Nella protezione dei disegni da qualche tempo a questa parte, l’efficienza in fase progettuale e la pianificazione dello sviluppo e della realizzazione hanno portato a sfruttare forme di dolci tipici, quali ad esempio la “pizza doce” e l’arrosticino, trasformandoli l’uno nell’altro rendendo il tipico dolce di pan di spagna e creme un arrosticino con quadrotti infilzati nell’apposito stecco.
Ancor di più, molti dolci tipici quali ad esempio le ferratelle o neole, non potendo essere tutelate o sfruttate monopolisticamente come marchi o design essendo inserite nell’elenco dei prodotti tipici, sono diventate dei medaglioni di dolciumi o pasta alimentare; il tombolo, tipica lavorazione delle abili mani di ricamatrici, serve da base per alcuni formati di pasta che sembrano merletti o particolari lampade che riflettono la luce nei modi più disparati intrecciandosi con la lavorazione delle ceramiche.
La cultura pastorale della lavorazione del latte, con le giuncate in vimini e paglia per la conservazione delle forme di formaggio, con l’introduzione di lampade opaline diventa un oggetto di design e la conca, altro oggetto caratterizzante la cultura abruzzese diversamente declinata da maestri ramaioli e ceramici, si trasforma in un borsellino o porta oggetti lavorato all’uncinetto o in un tagliere opportunamente lavorato per accogliere e ospitare prodotti alimentari.
Tutto questo crea un notevole indotto intorno allo sviluppo di tali prodotti a cominciare dal seme del progetto fino a finire alla realizzazione e alla commercializzazione del prodotto finito mediante opportune rielaborazioni di nomi di oggetti tradizionali debitamente rielaborate ed adattate per settori lontani dall’uso tradizionale degli stessi.
Questo fermento, tuttavia, non ha fermato lo studio, la ricerca e lo sviluppo nei tradizionali settori, ad esempio oreficeria e ceramica.
La sete di innovazione, sempre con le radici ben affondate nella tradizione, ha portato alla rielaborazione anche di prodotti tipici quali medaglioni in filigrana e cuori, la tradizionale Presentosa, o gioielli rurali che esaltano il rito del matrimonio come Sciacquajie e Circeglie, con nuovi materiali metallici, inserimento di smalti e pietre preziose, ricerca nel design.
I prodotti ceramici, pur mantenendo in parte il loro aspetto gioioso e floreale, hanno visto crescere la ricerca con l’inserimento e la sperimentazione di nuovi minerali nella miscela di caolino per renderli brillanti, vetrificati, raffinati e moderni con nuovi e più attuali disegni da dipingere sulle ceramiche.
Le parole di Papa Francesco “Siamo chiamati ad essere creativi, come gli artigiani, forgiando percorsi nuovi e originali per il bene comune” si concretizzano dunque nell’attività imprenditoriale abruzzese, orgogliosa e fiera di avere a disposizione ricchezze naturali inestimabili, opere architettoniche e pittoriche antiche e di pregio che continuamente ci riportano alla presenza di santi e poeti.
D’altra parte, anche il Consiglio d’Europa, con apposita raccomandazione, ha sottolineato il ruolo chiave rappresentato dalla cultura quale strumento imprescindibile per valorizzare, tutelare e promuovere gli ideali e i principi alla base della società. Il potere della cultura e della creatività, stimolando l’attenzione alla sfera culturale e tradizionale, ha solleticato la professionalità di artisti, professionisti e imprenditori nei settori artigianali, che hanno trovato economicamente utile investire nello sviluppo sociale, nell’educazione all’empatia, nella collaborazione internazionale, incentivando, così, il dialogo interculturale.
L’imprenditore abruzzese e in particolare l’artigiano abruzzese, in sostanza ha messo in atto il famoso detto “La necessità aguzza l’ingegno”: la ricerca di nuovi settori di nicchia ha portato allo sviluppo di nuovi prodotti e materiali. In particolare l’artigianato teatino-pescarese, rappresenta realmente una infrastruttura che alimenta le produzioni del made in Italy e l’idea di qualità italiana nel mondo. Esso è davvero la testimonianza che preserva antichi saperi innovandoli oltre a rappresentare in molte aree un presidio economico e di coesione sociale.

Angela Chiumeo
Attualmente respondabile della Biblioteca Brevettuale (PatLib) camerale, appassionata di canto lirico può riassumere il proprio lavoro con le parole passione, sentimento e divertimento: tutto quello che faccio stimola la mia sete di sapere ed approfondire ogni argomento.

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